«La scelta russa? Sgambetto alla rielezione di Bush»
01 October, 2004
EMANUELE PERUGINI «L’adesione della Russia al protocollo di Kyoto è una notizia importante: fa scattare i meccanismi di funzionamento del trattato per la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra, inclusi i meccanismi di compensazione economica. Ma prima di gioire aspettiamo la ratifica definitiva della Duma». Per Gianfranco Bologna, direttore scientifico del Wwf Italia e conoscitore dei meccansimi di compensazione economica previsti dal trattato, l’ingresso della Russia «finalmente farà scattare quei piani collaterali che renderanno più facile per i paesi raggiungere gli obiettivi. Anche per gli Usa sarà difficile restarne fuori». Cosa accadrà dopo la ratifica del Parlamento russo? «Il trattato diventerà vincolante per i paesi che hanno deciso di sottoscrivere l’accordo ed entreranno in vigore una serie di meccansimi collaterali che serviranno a compensare i tagli alle emissioni effettuati dai singoli paesi». Di cosa si tratta? «Parlo dei vari programmi di compensazione, come, per esempio, i Clean development mechanism. In pratica, i paesi virtuosi che riusciranno a risparmiare sulla loro quota di emissioni o finanzieranno progetti nel Terzo mondo sulla base di tecnologie a zero emissioni di anidride carbonica - come centrali eoliche o solari - guadagneranno dei crediti che potranno a loro volta scambiare sul mercato. Secondo alcune stime della Banca mondiale, il valore complessivo di questi scambi dovrebbe essere sugli 80 miliardi di dollari. Non è cifra da poco». Eppure c'è chi dice che i costi del trattato saranno elevatissimi... «È chiaro che se dobbiamo considerare solo i costi derivanti dal taglio al consumo di combustibili fossili, il saldo sembra essere negativo. Ma, sull'altro piatto della bilancia, dobbiamo mettere i costi derivanti da alluvioni, inondazioni o da altri fenomeni sempre più frequenti innescati dal riscaldamento del pianeta». Cosa faranno gli Stati Uniti? «Se il trattato dovesse entrare in funzione davvero, credo che anche per loro sarà difficile restarne fuori. Bisognerà vedere ora come si intrecceranno i tempi della ratifica da parte della Duma con il voto per la Casa Bianca. La decisione di Putin potrebbe essere uno sgambetto a Bush nella corsa alla sua rielezione».