I tagli che colpiscono i disabili
L'articolo di Ileana Argentin dall'Unità del 27 ottobre
01 November, 2004
Nella nostra città, negli ultimi due anni e mezzo, molto è cambiato per il mondo della disabilità, basti pensare al bilancio per questo settore che rispetto al 2000 è triplicato per volontà politica della giunta e di Veltroni. La gente disabile però che vive la quotidianità del disagio, è ben lontana da quanto avviene in Consiglio Comunale e avverte solo gli stop dei servizi senza prendere coscienza di quanto le cose sono cambiate. Per spiegare meglio passiamo dalle parole a i fatti: gli investimenti per aumentare i parcheggi disabili sembrano inesistenti all'uomo della strada in carrozzina che ogni sera deve chiamare il carro attrezzi per spostare la macchina "del normale incivile" che ha abusato di un diritto non dovuto, così ancora per quanto concerne l'assistenza domiciliare Roma spende circa cento miliardi delle vecchie lire e dà servizi a più di 3726 cittadini con handicap, ma anche qui non basta visto anche che la Regione ha fatto tagli sui centri di riabilitazione che hanno comportato l'aumento delle richieste di assistenza ai municipi. Nello stesso modo le difficoltà che incontra il bambino con handicap per frequentare la scuola sono parate dall'Amministrazione Capitolina per ciò che compete le sue mansioni (vedi assistenza di base) e sono completamente scoperte per tutto ciò che riguarda il mandato del Governo (vedi insegnanti di sostegno), la famiglia dell'handicappato però giustamente non sa di chi sono le responsabilità e vede solo le carenze. Diamo uno sguardo anche alle barriere architettoniche che sono state per il settanta per cento eliminate dal centro alla periferia, però se il Colosseo ha l'ascensore, garantendo l'accessibilità ad un monumento antico e storico a tutti i visitatori, nessuno se ne accorge mentre il marciapiede di Tor Bella Monaca inaccessibile magari per una mancanza di fondi sulla manutenzione stradale diviene un ostacolo insormontabile per un numero ingente di cittadini che al di là dell'handicap sono anziani e che non sanno che i soldi per Roma Capitale sono stati decurtati per più della metà dallo Stato e che quindi per quanto il governo capitolino faccia a volte non tutto è possibile. Ad esempio la signora Francesca Di Cicco, lunedì mattina u.s., nel mio ufficio denunciava l'impossibilità di suo figlio Riccardo, down grave, nel settimo municipio, di frequentare una struttura di assistenza. Di chi fossero le competenze era un argomento che ovviamente non la riguardava in nessun modo. Vai a spiegarle che i centri ex art. 26 di accoglienza e riabilitazione per disabili sono di competenza della Regione e che con il nuovo accreditamento dalla Regione emanato, tutte le strutture recettive sono impossibilitate ad aumentare il numero degli utenti! La politica è ancora troppo lontana dai cittadini; il "bisogno" soprattutto rende tutto offuscato, le risposte sono le uniche cose che vengono percepite ed è per questo che mi sento di lanciare con grande umiltà un appello a tutti gli enti che amministrano, per dire che per vincere una campagna elettorale serve il voto di tutti, sfigati e non, e che le scuse sull'astensionismo dovuto alle belle giornate che portano i "qualunquisti" al mare, sono un'ipocrisia con la quale fare i conti per spiegarsi perché si è vinto o si è perso.