Terapie d'urto contro il traffico
L'articolo di Roberto della Seta, Presidente di Legambiente
01 November, 2004
Dalla rubrica "In fondo in fondo" del sito del Comune Può sembrare una frase fatta, un luogo comune del tipo "non ci sono più le mezze stagioni", ma in questo caso c'è dell'altro: il traffico a Roma sta peggiorando, se ne accorge chiunque debba spostarsi di frequente in città usando l'automobile, il motorino o gli stessi mezzi pubblici. Le ragioni sono tante, ma credo che una conti più di tutte: continua a crescere il numero delle auto in circolazione, ormai ce ne sono due ogni tre abitanti, bambini e neonati compresi. Roma è tra le città italiane a più alto asso automobilistico, in una Paese che vanta in materia un record pressoché assoluto: 60 automobili ogni 100 abitanti, più 'motorizzati' di noi nel mondo ci sono solo il Lussemburgo e gli Stati Uniti. Non si tratta di demonizzare l'automobile, ma certo di fronte a questo trend servirebbero politiche della mobilità radicalmente innovative: perché le città italiane, e Roma più di altre con il suo immenso centro storico, non sono in grado di sopportare l'ingombro e l'inquinamento prodotto da così tante auto. L'attuale amministrazione ha fatto cose importanti per limitare il danno: dalle chiusure al traffico nelle ore serali a Trastevere e San Lorenzo alla pedonalizzazione del 'tridente' (Piazza del Popolo, Via del Corso, Via del Babbuino). Ma il disagio è tale, e cresce così rapidamente, che la 'riduzione del danno' non basta più. C'è bisogno, intanto, di un programma nazionale straordinario di potenziamento dei trasporti urbani che convogli verso quest'uso parte delle risorse impegnate per grandi opere spesso di discutibilissima utilità (su tutte il Ponte sullo Stretto di Messina, 10 mila miliardi di vecchie lire): una svolta a 360 gradi, visto che le ultime Finanziarie (compresa quella attualmente in discussione) tagliano i trasferimenti a regioni e comuni per i trasporti. Ed occorre che a Roma come in tutte le grandi città si cominci a ragionare seriamente sulla possibilità di terapie d'urto sul modello londinese: nella capitale britannica il sindaco Livingston ha introdotto l'ingresso a pagamento nel centro, e questo ha fatto ridurre del 30% l'intensità del traffico. So che misure come questa appaiono a molti socialmente inique (chi può, paga), ma so anche che il problema del traffico e dello smog ha ormai raggiunto livelli talmente acuti da imporre soluzioni radicali nell'interesse dei cittadini.