Sabato 20 novembre e Domenica 21 novembre
Due giornate per chiedere una politica a favore della bicicletta
17 November, 2004
Si comincia sabato 20 novembre alle ore 10 al Teatro S.Lorenzo alle Colonne in corso di Porta Ticinese 45 (a destra della basilica) con un'assemblea aperta nella quale verranno presentate le richieste dei ciclisti (v. documento Perchè i ciclisti milanesi decidono di scendere in piazza con una civile e democratica protesta) per rendere sicura e confortevole la circolazione delle biciclette a Milano. Ed anche per sviluppare la mobilità ciclistica come una delle risposte essenziali per affrontare l'emergenza traffico e l'allarme rosso inquinamento. Verrà presentato l'appello A Milano si deve fare di più, molto di più, per sostenere la circolazione delle biciclette, al quale finora hanno aderito decine di cittadini che illustrano la nostra città nei più svariati campi: cultura, arti, professioni, impegno sociale, sport, spettacolo (v. allegato). Parteciperanno all'Assemblea: Marco Vitale, Carlo Montalbetti, l'Assessore provinciale Pietro Mezzi, i Consiglieri comunali Maurizio Baruffi e Ettore Tenconi. E' stato invitato l'Assessore comunale Giorgio Goggi. Verranno proiettate immagini sullo stato, non esaltante, della ciclabilità a Milano. Si prosegue nel pomeriggio con una pedalata da Loreto - ritrovo alle 14,30 in viale Brianza verso Loreto, partenza alle 15,00 - passando al Pirellone, in Provincia, in Prefettura ed a Palazzo Marino. Il giorno successivo, domenica 21 novembre, giornata senz'auto, i volontari di FIAB Ciclobby saranno a disposizione dei milanesi in bicicletta per visite guidate della città come dal programma allegato. Si ringrazia per l'attenzione. Cordiali saluti. Luigi Riccardi 347.97 021 89 Perché i ciclisti milanesi decidono di scendere in piazza con una civile e democratica protesta FIAB Ciclobby onlus è una tipica organizzazione con un solo scopo – al quale si dedica da quasi vent’anni - vale a dire: la promozione dell’uso della bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano per migliorare traffico e ambiente urbani e per la pratica del cicloescursionismo, una forma di turismo rispettosa più di ogni altra dell’ambiente. Proprio perché ci dedichiamo esclusivamente a promuovere l’uso della bicicletta, la nostra associazione, nel corso degli anni, è divenuta un indiscusso centro di competenza in materia di mobilità sostenibile e ciclistica in particolare, oltre che una democratica rappresentanza dell’utenza ciclistica . Prioritariamente dunque, a FIAB Ciclobby interessa mettere a disposizione del Comune di Milano – e più in generale delle istituzioni locali e delle aziende pubbliche di trasporto – le proprie competenze, collaborando per rendere Milano amica della bicicletta, vale a dire, una città nella quale sia garantita la libertà di scelta di muoversi in bici, dove questo mezzo di trasporto, che non ingombra, non consuma, non inquina e non fa rumore, possa circolare in modo sicuro e confortevole in tutta la città. Purtroppo negli ultimi anni a Milano si è fatto molto poco per perseguire questo obiettivo e quel poco è stato fatto spesso nella direzione sbagliata. Anziché realizzare, anno dopo anno, spazi da destinare alla circolazione della bicicletta, ci si è limitati a progettare sulla carta la rete delle piste ciclabili la cui realizzazione potrà avvenire solo in tempi biblici, stante lo scarso impegno comunale in materia e l’inadeguatezza, per usare un eufemismo, delle risorse proprie e di quelle messe a disposizione da altri livelli di governo (nessun progetto del Comune di Milano, a causa della mancanza dei requisiti richiesti, è stato messo in graduatoria nel recente bando regionale). Le uniche costruzioni sono state spezzoni di piste ciclabili – realizzate quasi sempre mediante lo scomputo degli oneri di urbanizzazione a carico dei costruttori di edifici – sparpagliati in tutta la città, dunque non collegati tra loro e, per questo, inutilizzabili e inutilizzati dai ciclisti, anche impropriamente conteggiati nelle statistiche comunali. Anziché prendere, anno dopo anno, provvedimenti di moderazione del traffico – vale a dire, quei provvedimenti (ad esempio strade e zone con limite di velocità a 30 chilometri all’ora) che, migliorando la circolazione in generale, rendono compatibili le biciclette con i mezzi motorizzati – ancora una volta, ci si è limitati a progettare la ripartizione della città in 87 isole ambientali, rimandando la loro realizzazione a quando ci saranno le risorse (sic), vale a dire alle calende greche. Rinviando così sine die ogni possibilità di verifica di responsabilità politica. Quel che serve, invece di un piano di grandi opere, è un grande piano di piccole opere, del tipo di quello da noi offerto al Comune e denominato Piano d’intervento 2004-06. Ma, ancora una volta, la nostra offerta è stata lasciata cadere, nonostante la nostra città sia, oltre che caratterizzata da un’insopportabile congestione del traffico, in pieno allarme rosso quanto a inquinamento dell’aria, e nonostante i cittadini che scelgono di muoversi in bicicletta in città, pur in assenza di interventi adeguati, siano in costante aumento. I costi economici, sociali e individuali di questa improvvida disattenzione sono sopportati da tutti i cittadini, ciclisti e non, incidendo sulla qualità della vita. Cos’altro ci rimane da fare, dunque, se non elevare una vibrata, civile e democratica protesta? Per questo abbiamo deciso una giornata di mobilitazione sabato 20 novembre ed una di servizio ai ciclisti milanesi domenica 21 novembre, giornata senz’auto. Chiediamo che, almeno in questi ultimi diciotto mesi in cui rimane in carica questa Amministrazione Comunale, ci si decida a fare qualcosa di semplice e poco costoso, ma di grande utilità per realizzare una diffusa ciclabilità sul territorio della nostra città. E precisamente (dando almeno parziale attuazione al Piano d’intervento 2004 – 06 proposto da FIAB Ciclobby): 1. adozione di provvedimenti specifici per la sicurezza dei ciclisti quali: a) utilizzo dei marciapiedi adatti (per frequentazione da parte dei pedoni, dimensione, presenza di accessi) mediante il tracciamento di pista ciclabile contigua al marciapiede o la destinazione del marciapiede a percorso pedonale e ciclabile (art. 122, 9 c) del Regolamento del Codice della Strada); b) eccezione per le bici nelle corsie preferenziali per i bus purché di calibro superiore a metri 4; c) eccezione per le biciclette in un certo numero di strade a senso unico per gli altri veicoli, sia mediante il tracciamento di corsia ciclabile per la direzione contromano, sia, nelle situazioni confacenti, mediante la sola apposizione degli appositi segnali di obbligo muniti degli specifici pannelli integrativi; 2. diffusione della vasta gamma dei provvedimenti ricompresi nel concetto di moderazione del traffico (strade e zone residenziali, strade e zone 30, soprattutto) in tutti gli altri casi, i quali, senza dubbio, costituiscono la quota di gran lunga prevalente del reticolo stradale urbano; 3. con riferimento alla rete delle piste ciclabili – del tutto inadeguata dopo 24 anni dall’adozione del primo Piano della mobilità ciclistica a Milano – si chiede: a) completamento e restyling della pista (che, per ora, rappresenta l’ unico percorso ciclabile compiuto di Milano) Caprilli-Parco Lambro: verso ovest per collegarsi al Boscoincittà ed al Parco delle Cave recuperando la passerella, recentemente ricostruita, di via Novara; e mediante il superamento delle diverse, e ormai annose, soluzioni di continuità: piazzale Lotto; piazza Conciliazione; attraversamento ciclabile della pericolosa via Foppa tra via Dezza e il Parco Solari; attraversamento di via Padova verso la pista di viale Palmanova; attraversamento di via Rizzoli/Civitavecchia per l’ingresso al Parco Lambro. Inoltre, va evidenziato che poche centinaia di metri di corsia ciclabile lungo il marciapiedi di viale Papiniano e il semplice attraversamento del parcheggio della Darsena permetterebbero (intanto per oggi, per il futuro si vedrà), il collegamento con l’alzaia del Naviglio Grande e quindi permetterebbero di dare continuità ad un itinerario protetto di lunga percorrenza e di grande valenza turistica, oltre che trasportistica, che va dal Lago di Lecco al Lago Maggiore, attraversando tutta la città. In questa prospettiva, potrebbe essere utile l’apposizione di segnali di conferma (ad esempio, con la scritta itinerario ciclabile n.1, come da elenco in PGTU) lungo tutto il percorso cittadino; b) concentrazione degli sforzi e delle risorse per il completamento di quella che potrebbe divenire la seconda pista ciclabile compiuta di Milano: il percorso dal centro città a piazzale Corvetto; c) la terza pista ciclabile compiuta, da realizzarsi con il recupero di diversi spezzoni (alcuni dei quali ormai di antica costruzione), potrebbe essere lungo il percorso centro città Parco Saini/Parco Forlanini; se poi si potesse trovare un accordo con la Provincia, il percorso protetto potrebbe proseguire fino all’Idroscalo realizzando il sogno coltivato da tempo da molti milanesi di poter arrivare in bicicletta a questa importante risorsa d’acqua e per il tempo libero; 4. installazione di attrezzature per il parcheggio delle biciclette in tutti i punti della città dove già ora si verificano situazioni di parcheggio selvaggio (le quali, a ben vedere, evidenziano un endemico fabbisogno arretrato); 5. predisposizione di progetti pilota in alcune scuole elementari e medie per sperimentare percorsi sicuri casa-scuola; 6. predisposizione di progetti pilota, in partenariato con i mobility manager aziendali, per lo sviluppo della domanda di mobilità ciclistica nei percorsi casa-lavoro e per l’utilizzo della bicicletta negli spostamenti per motivi di lavoro. 21 novembre 2004 giornata senz’auto i volontari di FIAB Ciclobby sono a disposizione dei milanesi in bici per visite guidate della città (informazioni presso Ciclobby 02.69 311 624) In giro per i parchi di Milano Ore 10,00 ritrovo in via Borsieri, 4. Ore 10,30 partenza: parchi di Bruzzano, Villa Litta Modignani di Affori, via dei Pioppi di Villapizzone, Lessona (villa Scheiber) di Quarto Oggiaro Ore 14,15 ritrovo in via Borsieri, 4. Ore 14,30 partenza: parchi Lambro, Forlanini, Monluè, Cascina Colombè, Marinai d’Italia Accompagna: Luigi Riccardi La pista ciclabile di Milano (da via Caprilli al Parco Lambro) Ore 10,00 ritrovo in Piazzale Lotto davanti al Lido. Ore 10,15 partenza. Accompagna: Guia Biscaro In giro per basiliche Ritrovo ore 10,15 in via Borsieri 4. Partenza ore 10,30. Accompagna: Vitaliano Lago Parchi e Monumenti dal centro alla periferia Ritrovo ore 10,00 ritrovo in via Borsieri, 4. Ore 10,30 partenza: Parco Sempione, Castello Sforzesco, Duomo, Naviglio Pavese, Parco delle Rose, Abbazia di Chiaravalle, Abbazia di Viboldone. Accompagna: Stefano Antonelli Gli antichi borghi del nord-est Milano. Un giro per quelli che furono i comuni rurali della cintura nord-est: Turro, Gorla, Crescenzago, edifici, monumenti, piazze e le antiche ville sul Naviglio Martesana. Con la collaborazione delle associazioni "Gorla Domani" e “Villa Pallavicini”. Appuntamento alle 14.30, partenza alle 14.45 dal cancello grande del Parco Trotter in via Giacosa. L’architettura moderna ritrovo ore 14.00 , partenza ore 14.15 Piazzetta Reale per un giro alla ricerca dell'architettura moderna a Milano in ambito storico. Accompagnano: Aldo Monzeglio e Lorenzo Giorgio Happening con foto di gruppo in Piazza del Duomo ore 16.00 a cura di Lorenzo Giorgio Appello, novembre 2004 A Milano si deve fare di più, molto di più, per sostenere la circolazione delle biciclette La nostra salute fisica e mentale e la qualità della vita sono sempre più compromesse dall’eccesso di traffico motorizzato. Inquinamento dell’aria, rumore, code snervanti, lentezza dei mezzi pubblici, e l’occupazione per la sosta di ogni spazio pubblico, marciapiedi compresi, rendono la vita impossibile ai milanesi. Senza contare quelli che la vita la perdono o restano invalidi, in incidenti sempre più numerosi. I costi individuali e sociali causati dall'irragionevole predominio della mobilità a motore sono divenuti ormai palesemente insostenibili e minacciano di pregiudicare anche il diritto fondamentale alla mobilità individuale. Sono molte le cose da fare per affrontare l’emergenza traffico: una, che si potrebbe fare subito, è incoraggiare la mobilità ciclistica, e non solo con le corsie e piste ciclabili. Si può e si deve moderare il traffico (strade e zone residenziali, strade e zone con il limite di 30 chilometri all’ora, zone a traffico limitato e altro ancora); si può e si deve applicare il Codice della Strada là dove prevede la circolazione promiscua o separata di pedoni e biciclette sui marciapiedi più larghi e adatti a non compromettere la mobilità pedonale, e la circolazione delle biciclette nelle corsie preferenziali dei mezzi pubblici. E una cosa ancora più semplice, e che pure non si fa in modo adeguato: installare attrezzature per il parcheggio delle bici, a partire dai numerosi luoghi dove attualmente sostano in modo selvaggio. La bici non è solo un giocattolo o un attrezzo sportivo, è un mezzo per muoversi. E' un mezzo di trasporto agile che non ingombra, non inquina, non fa rumore, non produce emissioni di alcun tipo. Un mezzo che si rivela particolarmente economico, in termini sia di risparmio sia di efficienza energetica, e dalle grandi potenzialità. Ed è un mezzo facilmente integrabile con i mezzi di trasporto pubblici e privati. Ma per l’effettiva integrazione bisogna consentire l'accesso alle bici sulla metropolitana, non solo di sera e nei giorni festivi e di sabato, e sui treni; ci vogliono accessi facilitati alle stazioni, possibilità di spostare le bici al loro interno (canaline sulle scale e utilizzo degli ascensori), adeguati parcheggi, depositi, noleggi, punti di riparazione (velostazioni). E a chi arriva a Milano in auto bisogna far trovare, nei parcheggi esterni di corrispondenza, bici a noleggio con cui eventualmente proseguire il viaggio verso il centro. Bisogna sviluppare i progetti a scuola in bicicletta e al lavoro in bicicletta. Nel territorio esterno alla città si possono e devono predisporre strade svincolate dal traffico motorizzato per il cicloescursionismo, la forma di turismo più rispettosa dell’ambiente. Non con nuove costruzioni, ma recuperando un ricco patrimonio di spazi male utilizzati o abbandonati: strade interpoderali, sedi ferroviarie dismesse, argini, alzaie dei navigli, strade di servizio dei canali, strade dismesse. In sostanza, occorre prendere finalmente atto dello sviluppo spontaneo della circolazione delle biciclette, che è sotto gli occhi di tutti, ma anche testimoniato da recenti censimenti condotti dalle associazioni dei ciclisti. Uno sviluppo che potrebbe essere senz'altro molto maggiore se finalmente fosse preso qualche provvedimento per favorirlo. Alle pubbliche amministrazioni (Regione, Provincia, Comuni e altri enti locali) chiediamo di considerare la bicicletta come un mezzo di trasporto con pari dignità rispetto agli altri (e per certi tipi di spostamento più efficiente di altri). Non chiediamo privilegi per i ciclisti, chiediamo di garantire la libertà di scelta di questo mezzo di trasporto da parte di tutti i cittadini. Senza dimenticare che i provvedimenti che migliorano la vita dei ciclisti migliorano la mobilità di tutti. Altan, Bruno Arena, Sandro Balducci, Antonio Ballista, Benedetta Barbini, Claudio Bisio, Guido Bolzani, Maria Bonatti, Giosuè Bonomi, Francesco Saverio Borrelli, Simone Borsetti, Lucio Braicovich, Paola Brambilla, Giancarlo Buccheri, Gianni Bugno, Bruno Canino, Vinicio Capossela, Giovanni Caproni, Pinuccia Carrer, Fabio Casiroli, Amedeo Clavarino, Antonio Colombo, Lella Costa, Philippe Daverio, Francesco Degrada, Duccio Demetrio, Alfredo Drufuca, Maria Grazia Fabrizio, Matteo Fagnini, Inge Feltrinelli, Massimo Ferrari, Fondazione Exodus, Antonio Frigè, Eugenio Galli, Jacopo Gardella, Jole Garuti, Ida Garzonio, Marco Garzonio, Dan Gay, Massimo Gentili Tedeschi, Daniele Gilardoni, Ivan Gotti, Viviana Guolo, Pietro Ichino, Francesco Leporino, Elia Luini, Chicca Macchi, Silvia Maffii, Patrizia Malgieri, Albano Marcarini, Angelo Martino, Pier Luigi Marzorati, Rosanna Massarenti, Marisa Masullo, Don Antonio Mazzi, Max, Susanna Messaggio, Carlo Montalbetti, Fabrizio Onida, Cristina Pariset, Marco Pastonesi, Bruno Pizzul, Andrea Poggio, Maria Pia Quintavalla, Emanuele Ranci Ortigosa, Pippo Ranci, Gian Luigi Ravasi, Luigi Riccardi, Emilio Rigatti, Cesare Rimini, Giorgio Roilo, Ennio Rota, Paolo Rumiz, Roberto Ruozi, Michele Sacerdoti, Franco Scarpelli, Mario Scirea, Alberto Smeraldi, Vera Squarcialupi, Luisa Toeschi, Fabio Treves, Marco Vitale, Renzo Zanazzi L’appello è stato proposto da FIAB Ciclobby onlus, Arciragazzi, Associazione Utenti del Trasporto Pubblico UTP, Camminamilano, Coordinamento Comitati Milanesi,Coordinamento Comitati Zona Sud, Fondazione Fabio Casartelli, Legambiente Milano, Mamme Antismog di Milano MAM, WWF Lombardia FIAB Ciclobby onlus – Via Borsieri, 4 – 20154 Milano – tel/fax 02.69 311 624 – cell. 347. 97 021 89 ciclobby@associazioni.milano.it www.associazioni.milano.it/ciclobby