Tutti a piedi. Assalto a mostre e parchi
Giornata ecologica: quasi 9 mila controlli, 1.970 le multe. Da oggi torna il divieto per le non catalitiche
22 November, 2004
«Ascolti questo silenzio». È una giornata di pedalate e pattini, passeggiate e shopping, cani al guinzaglio e partitelle di calcio in strada, la prima domenica senz’auto dell’inverno. Migliaia e migliaia di milanesi sciamano per la città. Nei parchi, nei musei, in centro. Auto e moto in garage. Motori spenti per combattere l’inquinamento. Anche se, grazie al vento di venerdì, sabato e domenica l’aria è stata pulitissima, limpida come in montagna, con lo smog a livelli minimi. «Dunque blocco inutile», ghigna il partito degli scettici. «Comunque educativo ed efficace», rispondono i sostenitori. Alla fine, i furbi pizzicati in macchina a Milano saranno 1.970 (su 8.903 controlli). Trecento in più rispetto all’ultima domenica di blocco. A Brescia, oltre novantamila presenze sui mezzi pubblici e 361 contravvenzioni, mentre due Comuni, Borgosatollo e Roncadelle, non hanno aderito al blocco. Stessa scelta fatta dai sindaci di 5 paesi del Bergamasco: Seriate, Albano, Montello, Scanzo e Ponte San Pietro. Venti le multe nel capoluogo. Milano, ore 8, stop alla circolazione, 637 agenti di polizia locale in strada. Temperatura gelida (10 gradi la massima), ma il sole chiama tutti in strada. Famiglie e innamorati nei parchi, nonni e nipoti a passeggio. Le gite in bicicletta dell’associazione Ciclobby raccolgono centinaia di ciclisti. Alle 16 confluiscono tutti in Duomo e formano una grande ruota sulla piazza, 50 metri di diametro, «la cosa più stupefacente di questa Milano è il silenzio», dice Eugenio Galli, presidente di Ciclobby, il partito delle due ruote reclama «più attenzione dal Comune». In serata, il presidente della Regione, Roberto Formigoni, ringrazia istituzioni e cittadini che «si sono adoperati per la buona riuscita del fermo auto». L’associazione «Chiamamilano» tira fuori però il dato sullo smog: sabato, nell’aria di Milano, galleggiavano solo 12 microgrammi per metro cubo di polveri sottili (soglia a 50). «È la dimostrazione - spiega il portavoce Beniamino Piantieri - che i blocchi programmati in anticipo non servono a nulla. Bisognerebbe fermare le auto quando la città è asfissiata dai gas». Non sono le sole proteste, valutazioni, proposte. Prese di posizione, pro e contro, si accavallano: «Il mantenimento del blocco nonostante i bassi livelli di inquinamento è un arbitrio che colpisce la libertà di movimento dei cittadini» (Gabriele Pagliuzzi, leader dei liberali lombardi); «Bisognerebbe istituire un calendario fisso di più domeniche a piedi, potenziando al massimo i mezzi pubblici» (Pierfrancesco Majorino, leader cittadino dei Ds); «Una straordinaria giornata per la mobilità dolce » (Carlo Montalbetti, presidente dei comitati di quartiere); «Servirebbero interventi più strutturali come il road pricing , un orario rigoroso per carico e scarico merci, un’autorità di coordinamento dei trasporti su tutta l’area metropolitana» (Dario Balotta, segretario regionale Fit-Cisl). Da domani riprendono i blocchi parziali (8-10 e 16-19) per le auto non catalitiche. Prossime domeniche a piedi: 23 gennaio e 20 febbraio 2005. Il protagonista della prima giornata senz’auto lo decreta però il botteghino della Triennale: 6.000 visitatori per la mostra di Andy Warhol, un record, che straccia il primato precedente di 3.500 biglietti in un giorno. Gianni Santucci