Intervista a Anna Savarese (direttore Regionale Legambiente Campania)
07 January, 2005
Dottoressa Savarese, in alcuni uffici comunali non si differenzia la carta... La situazione generale della raccolta differenziata a Napoli è complicata, per non dire grave. Non mi stupirei, anzi sono quasi convinta che in moltissimi altri uffici pubblici non è partito in maniera organica un progetto di raccolta differenziata della carta. Ma non si può separare la situazione generale della città da quella degli uffici pubblici. Qual è, dunque la situazione in città? ASIA ha fatto partire negli ultimi mesi una serie di progetti pilota e di iniziative sperimentali differenziate a seconda della zona della città. E ancor oggi non si capisce quali saranno le soluzioni adottate, e neppure ASIA sa dare una risposta a proposito. Certo è che la situazione è grave: si sono sperimentate le paline, presso le quali depositare le buste di rifiuti differenziati, ma si è rivelato un metodo problematico e poco pratico. Laddove è possibile (dove le case hanno cortili e/o un servizio di portierato) si è tentato anche il porta a porta. Oggi si sta ragionando su nuove oasi ecologiche dotate di cassonetti per differenziata. L'eterogeneità delle pratiche in atto è dunque il solo problema? I problemi ci sono e sono grossi. Spesso anche gli operatori ASIA sono scarsamente preparati e poco sensibili ai temi del riciclo. Durante l’iniziativa che abbiamo organizzato il 28 dicembre per raccogliere gli imballi dei regali di Natale (ma in precedenza ne avevamo organizzate di simili all’interno delle scuole) molti cittadini si sono lamentati di come i sacchetti da loro differenziati e posati, come dovuto, vicino alle paline preposte, finissero nello stesso compattatore…