MILANO - Ma quanto è inquinata Milano, qual è la verità? Per ...
14 January, 2005
MILANO - Ma quanto è inquinata Milano, qual è la verità? Per l’oncologo Paolo Crosignani, epidemiologo dell’Istituto dei Tumori, siamo davanti a un balletto di cifre. Dice infatti: «Sta per essere pubblicato un importante studio sull’inquinamento atmosferico di 15 città italiane, lo studio Misa 2. Questo studio si è prefisso di correlare l’inquinamento di un giorno con la mortalità del medesimo giorno e dei giorni successivi, ipotizzando un legame stretto tra inquinamento e aumento della mortalità, secondo precisi parametri: per ogni 10 microgrammi di aumento dell’inquinamento per metro cubo, la mortalità aumenta dallo 0,3 per cento allo 0,6 per cento. Il problema è che lo studio Misa 2 fa riferimento, per la città di Milano, a un inquinamento medio annuo di 43,2 microgrammi di polveri sottili Pm10, mentre esiste un altro studio, fatto dall’Arpa (Agenzia regionale dell’ambiente) e dalla Fondazione lombarda per l’ambiente, che fornisce un dato ben più alto: 62,3 microgrammi al metro cubo». Poi Crosignani spiega come si collega, in termini epidemiologici, l’aumento d’inquinamento all’aumento di mortalità: «Prima si valuta di quanto aumenta la mortalità con il crescere dell’inquinamento atmosferico. Dopo di che, si prende questo stima e la si moltiplica per la differenza tra il valore medio annuale dell’inquinamento ed un valore desiderabile. Va da sé che se la media è sottostimata, si viene a sottostimare anche il numero dei decessi collegati all’inquinamento. Nel caso dello studio Misa 2, si ha per Milano un totale di 96 morti in più legati a un valore d’inquinamento di 43,2 microgrammi al metro cubo. Ora, 96 decessi sono pochi. Sarebbero di più se il valore di riferimento fosse il 62,3 microgrammi al metro cubo stimato dall’Arpa e dalla Fondazione lombarda per l’ambiente. E si pone quindi una domanda inevitabile: qual è la verità?». Secondo Crosignani, dallo studio Misa 2 affiora un’altra incongruenza che riguarda Milano: «Per esempio, Roma risulta più inquinata di Milano, mentre sappiamo tutti che il gioco dei venti risulta favorevole alla dispersione dello smog prodotto dal traffico romano, mentre chiunque abbia sorvolato a bassa quota la pianura padana può raccontare di aver visto Milano come una grossa bolla grigia di calore, in cui le polveri sottili e gli altri componenti dello smog rimangono a stagnare, come immagazzinati in una capsula, se non intervengono venti che però soffiano raramente». Per venire agli stop del traffico privato in programma per il prossimo periodo, Crosignani trova il piano strutturalmente debole. «Prima di tutto non si parla mai dell’inquinamento da motori diesel, che è reale ma che costituisce un tabù a causa dell’aumento vertiginoso dei prezzi del petrolio, che rendono il diesel competitivo rispetto alla benzina. Poi, il Comune di Milano non sta attuando una politica di difesa dell’ambiente. Vedi il progetto di un enorme parcheggio sotto la Darsena di Porta Ticinese, e vedi soprattutto gli autobus dell’Atm. A Brescia li stanno riconvertendo a metano, la stessa cosa stanno facendo a Torino. A Milano non se ne parla nemmeno.» Antonella Cremonese