Comune e Provincia, liti e intese \"Stop di domenica? Parliamone\"
L´assessore Piras contesta la Sala Rossa ("non li capisco più") ma poi concorda sulla scelta dei giorni. Però da Palazzo di Città non possono venire diktat che vanno contro i compiti del nostro ente e gli obblighi di una legge che tutela la salute della gente
26 January, 2005
MARCO TRABUCCO -------------------------------------------------------------------------------- «Un blocco domenicale? Continuo ad avere molti dubbi sulla sua efficacia. Se la Provincia lo proporrà ne discuteremo. Il Comune di Torino non ha intenzione di fare barricate. In ogni caso è tutto un teatrino. Si sta esagerando». Il sindaco Sergio Chiamparino commenta così la proposta lanciata dal capogruppo Ds Stefano Esposito ieri pomeriggio in consiglio provinciale di mantenere solo il giovedì a targhe alterne e di sostituire il mercoledì con il blocco totale del traffico la domenica. Una proposta che lascia perplesso anche l´assessore provinciale Dorino Piras (Prc), coordinatore delle politiche sull´inquinamento di tutti i comuni del torinese: «Si sono scelti il mercoledì e il giovedì, per le targhe alterne, - spiega - perché sono i due giorni con più traffico. Il blocco totale della domenica non dà risultati migliori sulla qualità dell´aria. Ma se si ritiene sia più facile da gestire, se ne può discutere. Verificherò nei prossimi giorni se è possibile farlo». Dichiarazioni distensive che però non bastano a chiudere la polemica che la decisione presa ieri dal Comune di Torino ha aperto con la Provincia. «Di quel provvedimento non abbiamo ancora avuto comunicazione ufficiale - spiega Piras, indicando l´orologio - Come vede sono le 20. Il Tg regionale ha dato la notizia alle 14. Deve esserci stato qualche problema». Si alza un attimo per rispondere al telefono: dall´altra parte c´è il presidente Antonio Saitta. Parlano per qualche minuto, si raccontano i retroscena della giunta comunale del mattino. Poi Piras torna a sedersi: «Quella del Comune è una decisione che esclude la Provincia non solo nel suo ruolo di coordinatore, ma anche dalla pura informazione. Ed è difficile da capire perché Torino non aveva mai espresso perplessità sui due giorni di targhe alterne. Anzi, era stata presa in pieno accordo con l´assessore Ortolano e il sindaco Chiamparino». «Siamo i primi a sapere - continua - che questi sono interventi di emergenza. Ma oggi siamo all´emergenza: la legge stabilisce che non ci possono essere più di 35 superamenti l´anno per il livello stabilito di polveri sottili. Dall´inizio di gennaio ce ne siamo già giocati 24. Quindi un provvedimento più duro del solo giovedì di targhe alterne era necessario. E lo avevano concordato». Poi l´assessore di Rifondazione parte all´attacco: «Ne parlerò con Saitta. Cercheremo di capire. Ma deve essere chiaro che il Comune di Torino non può accettare il ruolo della Provincia in certe situazioni, magari scaricando su di noi la responsabilità di certe scelte e poi disattenderle in altri ambiti. Altrimenti ne risponderanno. Non a me, ma politicamente. E magari davanti a un magistrato che, scattati i 35 giorni di superamento dei livelli, ci venisse a chiedere, come vuole la legge, cosa abbiamo fatto per ridurre l´inquinamento». Torino però non è stata la sola a ritornare sui suoi passi, anche altri comuni della cintura lo hanno fatto. Come Provincia non avete il potere di intervenire su queste decisioni? «Qui la giunta regionale si è lavata le mani dei problemi dell´aria e ha delegato tutto alle provincie. Ha lasciato che fossimo noi a sputare sangue. Dalla Regione comunque, mi hanno confermato che avremmo il potere di intervenire, che se volessimo potremmo sostituirci ai comuni. Ma non abbiamo intenzione di farlo perché riteniamo sia un metodo antidemocratico. Non è giusto che mi sostituisca al sindaco, non sono un prefetto. Credo sia più utile fare azione di convincimento». Così però i cittadini rischiamo di non sapere la sera se potranno usare l´auto la mattina dopo. E per provvedimenti che, alla fine, riducono di poco l´inquinamento. «È vero. Ma come Provincia - conclude Piras - avevamo proposto che, in situazioni di emergenza, si bloccasse il traffico, tutto, due giorni la settimana, dalle 7,30 alle 19. La scelta delle targhe alterne è il frutto di una mediazione politica. Ma se si riesce a ridurre anche solo di 10 microgrammi l´anno la media di concentrazione delle polveri sottili si salvano migliaia di vite. Mi sembra che si debba tenerne conto».