Una settimana senz'auto Vicenza scende in trincea
Il sindaco-pediatra: «E’ il primo test in Italia» - da La Nazione del 27.01.2005
27 January, 2005
dall’inviato Andrea Fiori VICENZA — «Qui è come entrare in pediatria e dire: bambini, c’è da fare la puntura. Scappano tutti. Ma io vorrei che la gente vedesse un’autopsia. Vedesse cosa c’è, quando si apre un polmone». Sotto l’elegante gilet gessato del sindaco Enrico Hullweck (Forza Italia, rieletto nel 2003 col 53,8%), batte forte un cuore di medico. Pronto alla trincea. Oggi i suoi amministrati daranno battaglia a lui e ai suoi provvedimenti antismog. Copriranno le piazze di volantini, poi tutti in consiglio comunale. Confcommercio e Confartigianto meditano una serrata. Il difensore civico, Massimo Pecori, insorge: «C’è il concreto pericolo che l’azione amministrativa risulti viziata da eccesso di potere». Ma lui, il sindaco-pediatra, non indietreggia. Sventola uno studio: «E’ dell’Azienda sanitaria: a un aumento di dieci microgrammi di polveri fini nell’aria corrisponde un aumento di mortalità del 5%». Nella città del Palladio circolano 61 auto ogni 100 abitanti. Come in altre 70 città italiane. L’aria è irrespirabile, ma è la stessa cappa che grava su Padova e Verona. La differenza è che a Vicenza c’è il sindaco medico. Per combattere il pulviscolo, Hullweck ha fatto dilavare il manto stradale, inaugurato parcheggi, organizzato una distribuzione delle merci centralizzata, con una flotta a motore elettrico. Troppo poco, gli hanno rinfacciato. Le Pm10 sono fisse oltre il limite da settimane. E allora il primo cittadino ha preso il toro per le corna: da mercoledì 2 a martedì 8 febbraio, i 108mila vicentini, se vorranno andare in centro, saliranno sull’autobus o faranno due passi. Una settimana senz’auto, dalle 9 alle 18, entro l’anello della circonvallazione: comprese le auto Euro 4 e quelle con tre persone a bordo. Rare le eccezioni: metano e gpl, cortei funebri e di nozze, nel dubbio le comunioni. «Si mette in ginocchio la città», tuona Luciano Pozzan, presidente cittadino dell’Ascom, 8.600 associati nella provincia. Ma Hullweck: «E’ un test-terapia, valuteremo la gratuità dei bus navetta», dice nell’ovattata atmosfera di Palazzo Trissino, tra affreschi, stucchi, candele dal sentore di vaniglia, un acquario e decine di ritratti di famiglia inframmezzati da qualche affettuosa apparizione del Cavaliere. «I commercianti bestemmiano, le mamme mi telefonano. Useremo l’autobus. Girano sempre vuoti. Sono convinto che molti non conoscano nemmeno i percorsi». Non è facile, svegliarsi in una città-laboratorio e scoprirsi cavie: «S’è arrabbiata anche la mia segretaria. Le ho detto: dài Nadia, prenderai il tram». Ma funzionerà? Caleranno le polveri fini? «E’ questo che vogliamo valutare. Nessuno in Italia sa dire se le Pm10 dipendano dalle auto o dagli impianti di riscaldamento. Nemmeno il Cnr. Tutti parlano e nessuno ha dati certi. E’ giusto fare una verifica. Ai nostri cittadini costerà disagio, lo so. Ma è solo un test. In ogni caso ne guadagneremo tutti in salute. L’unico che ci rimette di sicuro è il sindaco: un provvedimento così ti fa perdere voti. Ma io dico: se ci sono relazioni sanitarie come questa, non posso far finta di niente. Il ministro Matteoli? Ha detto che non servono i soliti blocchi. Il nostro sarà un esperimento di cinque giorni lavorativi». D’accordissimo il vicesindaco con delega all’Ambiente, Valerio Sorrentino (An), avvocato: «Siamo la città del Veneto con più parcheggi, con un centro che si percorre a piedi in una decina di minuti. Bisognava prendere un provvedimento serio». Serie, in corso Palladio, sono le facce dei negozianti. «Il sindaco vuol combattere lo smog con la scimitarra», scuote la testa l’ortolano, mimando potenti fendenti. «In realtà calerà qui e aumenterà appena fuori. La gente farà la spesa nei centri commerciali mentre il centro muore». Infuriati gli ambulanti che ogni martedì e giovedì si radunano per il mercato: «Cosa dovrei fare? Stare bloccato qui, con questo freddo, fino alle sei di sera?». Qualcuno violerà il divieto, qualcuno starà a casa. Fremono i benzinai, i tabaccai — che in centro hanno il magazzino — s’infuriano i pasticceri con le vetrine già fragranti di crostoli: «E’ la settimana del carnevale». Chissà come sarà la quaresima.