I Ds insistono: targhe alterne al giovedì e domeniche a piedi
PROVINCIA DIVISA SUI PROVVEDIMENTI
28 January, 2005
Alessandro Mondo Acque agitate in Provincia sulle targhe alterne, che ieri si sono congedate con il solito bilancio di dati e sanzioni: 517 i veicoli controllati a Torino, 69 le multe elevate. Il calo delle auto, secondo il Comune, è stato del 17,5%; 43 microgrammi/metro cubo la media oraria dei Pm10 alle ore 14, un’ora dopo la fine dello stop. La settimana prossima non dovrebbe riservare sorprese: circolazione alternata mercoledì e giovedì, con l’orario più o meno concordato fra i Comuni metropolitani (a Torino dalle 8,30 alle 18). Ad oggi, restano le polemiche. Se la Provincia e Palazzo civico hanno siglato una tregua - archiviando la contrapposizione innescata dalla decisione del Comune di autoridurre l’orario del divieto -, restano le contestazioni fuori e dentro Palazzo Cisterna, dove la maggioranza che sostiene Antonio Saitta è in fibrillazione. Nel documento congiunto consegnato ieri al presidente, i capigruppo di Rifondazione, Ds, Sdi, Comunisti italiani, Verdi e Margherita chiedono «un incontro politico urgente sulle politiche di limitazione del traffico». La richiesta è quella di «un’assunzione politica del problema, tesa a superare le incomprensioni sul ruolo del Consiglio provinciale e dell’esecutivo emerse anche sugli organi di stampa». E dell’opportunità di un confronto politico sembra ormai essersi convinto anche Dorino Piras, l’assessore competente: «Poi spero di poter discutere di vere politiche ambientali». Alla base dell’appello, l’irritazione suscitata dalle ultime dichiarazioni di Saitta, convinto che le scelte sui provvedimenti anti-smog debbano essere prese durante gli incontri fra i sindaci piuttosto che «nei dibattiti in Consiglio provinciale e nelle segreterie dei partiti». Ma il confronto, previsto in settimana, sarà anche l’occasione in cui i partiti marcheranno le rispettive posizioni: a partire dai Ds, che hanno sparigliato le carte proponendo insieme allo Sdi la formula «giovedì a targhe alterne più domenica a piedi», mentre i Comunisti italiani vogliono mantenere l’assetto attuale. Due esempi di una maggioranza sotto stress, con la quale il presidente sarà chiamato a misurarsi. Il senso è quello di un confronto tutto politico che però, avverte Saitta, non deve sovrapporsi al tavolo di coordinamento intercomunale: «Qualsiasi modifica alle misure sul traffico non potrà prescindere dal lavoro portato avanti in questi mesi e dal coinvolgimento dei sindaci». Sempre ieri i Radicali hanno manifestato davanti alla Provincia contro le targhe alterne. «Più che una coalizione, il centrosinistra sembra il teatro dei burattini», attacca Agostino Ghiglia (An). Legambiente-Ecopolis, invece, boccia la proposta dei Ds: «La chiusura domenicale deve essere strutturale, in affiancamento e non in sostituzione delle targhe alterne».