«L\'avevo detto che il voto era un errore»
Pacher: la gente ha capito che l'impianto non è un pericolo
01 December, 2003
TRENTO. «Lo avevamo detto fin dall\'inizio che il referendum era uno strumento sbagliato. Una questione complessa come i rifiuti non può essere liquidata con un sì o un no». Il sindaco Alberto Pacher commenta così l\'esito del referendum. Sindaco, ha votato meno del 27% dei cittadini. Che valutazione dà di questo risultato? Direi che tutto si può dire tranne che della questione inceneritore, e di questo referendum, non si sia parlato. Allora questa bassa percentuale di votanti è il segno che la città si è sentita sufficientemente tutelata dal lavoro fatto in questi mesi. Si era partiti ipotizzando un inceneritore da 330 mila tonnellate, siamo arrivati a un impianto da 140 mila, con un ordine del giorno del consiglio comunale che fissa paletti molto stretti, sulla raccolta differenziata e sulla gestione dei rifiuti. I trentini si sono dimostrati indifferenti alla questione, come sostengono i promotori del referendum? Starei molto attento a sostenere questa tesi: non si può concludere che la gente è indifferente quando non si esprime come vorremmo. Può darsi invece che i cittadini la pensino in modo diverso. Quanto ha pesato su questa consultazione la crisi dello strumento referendario? In pochi anni questo è il secondo referendum che non raggiunge il quorum, il che ci dice che uno strumento da utilizzare con molta attenzione, proprio per il rispetto verso questo istituto. Per quanto ci riguarda, l\'abbiamo ripetuto cento volte che un tema tanto complesso come i rifiuti non può essere liquidato con un sì o un no. Del resto basta guardare le posizioni dello stesso comitato referendario: al suo interno c\'è chi dice no all\'inceneritore tout court, chi sostiene la bioessiccazione, chi è contrario all\'impianto a Ischia Podetti. Non c\'è da sorprendersi di un certo disorientamento tra i cittadini. I promotori oggi la accusano di scorrettezza per non essere stato superpartes e aver sostenuto che questo referendum era inutile e sbagliato. In questa vicenda, in particolare negli ultimi tempi, ho tenuto un basso profilo. Detto questo il sindaco ha una sua opinione, e io ho detto quello che pensavo. Abbiamo tutelato il comitato in tutti i modi, se qualcuno cerca nel nostro atteggiamento le cause di un risultato deludente, direi che non ha capito niente. Ma lei conferma che questo referendum era un errore. Ho sempre detto, e lo ripeto, che era uno strumento sbagliato. Ma non ho mai invitato all\'astensionismo, non mi sarei mai sognato di farlo. Anzi sono stato tra i primi a dire che sarei andato a votare. Molti sostengono che oggi la posizione del Comune è più debole nei confronti di Dellai. Cosa cambia dopo questo voto? La forza della posizione del Comune non è data dal risultato del referendum ma dalla determinazione del consiglio comunale sull\'ordine del giorno approvato lo scorso luglio. In quel documento sosteniamo la necessità di realizzare un sistema integrato di smaltimento dei rifiuti, che prevede un pretrattamento e un piccolo inceneritore finale. Rispetto a quegli impegni, e a quei paletti posti alla Provincia, noi non indietreggeremo di una virgola. Lavoreremo perché anche chi ha votato no all\'inceneritore si senta tutelato.