Minerale “sfusa”: è già scontro ministero-esercenti
da Il Messaggero del 10.04.2005
11 April, 2005
ROMA - Per la Fipe Confcommercio è da considerarsi «completamente errata l’interpretazione data al Decreto del Ministero delle Attività Produttive del 24 marzo 2005, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 5 aprile» e che secondo la prima interpretazione «con tale normativa si introdurrebbe il divieto di somministrare acqua sfusa in bicchieri o caraffe nei pubblici esercizi». Secondo la Fipe, invece, il decreto si limita a consentire ai produttori di acqua minerale l’imbottigliamento dell’acqua in contenitori piu’ piccoli di quelli attualmente in commercio.
Nella nota la Fipe Confcommercio «diffida quanti, produttori o distributori, forniscano interpretazioni della nuova norma non funzionali al rispetto del consumatore e della libertà del mercato e non supportate da credibili motivazioni di tutela della sicurezza alimentare».
Replica il ministero delle Attività Produttive: «I bar - spiega Massimo Goti direttore generale - potranno continuare a servire l’acqua semplice del rubinetto. Quando il cliente chiede un bicchiere di acqua minerale, invece, il gestore dovrà servirla in bottiglietta, aprendola davanti alui. Ci sono stati casi di avvelenamento gravi ed è nostra intenzione cercare di tutelare al meglio i consumatori. Con le confezioni sigillate si eviterà di servire ai consumatori acqua non identificabile».
Nella questione sono entrati in campo anche i consumatori, l’Adusbef, Federconsumatori e Adoc che chiedono di tenere fermi i prezzi. «Il cittadino consumatore deve mantenere questo diritto ed il consiglio che noi diamo è anche quello di utilizzare acque potabili delle reti urbane che sono il più delle volte migliori delle acque minerali e , senza ombra di dubbio, anche 500 volte meno costose