Inceneritore, la lite a sinistra
Verdi, Comunisti e Rifondazione lasciano l´aula in Provincia. Accuse a Ds e Margherita: vi riunite senza consultarci
13 April, 2005
Il piano provinciale per i rifiuti è di nuovo in discussione e lo scontro si apre dentro il centrosinistra, allungando polemiche e contrasti da Palazzo Cisrena a piazza Castello, creando tensioni tra gli alleati che trattano per formare la giunta Bresso. A riaprire la questione, che sembrava chiusa dopo la firma di un protocollo di intesa a settembre, è stato un «incidente diplomatico»: la partecipazione ad una riunione «riservata» tra Provincia e Comune, lunedì, dei capigruppo di Ds e Margherita. Ma non degli altri partiti della maggioranza. Così ieri, in occasione delle riunione del consiglio provinciale Rifondazione, Comunisti Italiani e Verdi hanno abbandonato l´aula per protesta. «Saitta ha il diritto di far riunioni con chi vuole - spiega il capogruppo di Pdci Vincenzo Chieppa - ma non esistono nella maggioranza partiti di serie A e di serie B». Secondo Gianna Tangolo, capogruppo di Rifondazione: «Quella riunione è sintomo di un metodo grave e discutibile».
La protesta nasconde però dissensi più seri che potrebbero emergere la settimana prossima quando il piano rifiuti andrà in consiglio provinciale: «C´è stato un netto cambiamento di indirizzo ideologico a favore dell´inceneritore. Lo vogliono sempre più grande» spiegano Verdi Pdci e Prc. E aggiungono: «il trattamento finale dei rifiuti deve essere definito solo dopo la realizzazione di passaggi quali la riduzione della quantità di quelli prodotti che non può essere solo dell´1 per cento, come dice il piano. Poi ci vuole un vero programma di raccolta differenziata, riciclaggio, recupero». E a loro si aggiunge Raffaele Petrorulo capogruppo di Italia dei Valori: «Non abbiamo abbandonato l´aula. Ma se non avremo garanzie per la sicurezza dei cittadini il nostro voto potrebbe non esserci». Per Stefano Esposito capogruppo Ds, «le proteste per la riunione sono strumentali. Prendiamo atto che c´è una sofferenza nella maggioranza sul piano rifiuti e chiediamo perciò un verifica politica e programmatica».
«Sono sorpreso per la bagarre nata da quell´incontro - replica il presidente della Provincia Antonio Saitta - ma nella maggioranza, sulla questione rifiuti, non c´è spaccatura. Il sito del Gerbido è stato accettato da tutti. Resta da decidere quello del secondo inceneritore. La discussione ora verte sulla potenzialità del termovalotizzatore anche perché continua ad aumentare la quantità di rifiuti che produciamo. Diventano fondamentali i risultati che si otterranno nella raccolta differenziata. Adesso Torino è al 38 per cento, la Provincia al 32, ma ho avuto garanzie che entro 4 anni verrà superato il 50». Saitta aggiunge: «La questione è delicata, entro maggio voglio che si concluda. Perché non si può correre il rischio di arrivare a un´emergenza, come in Campania. E perché al più presto dovrò chiedere la proroga dell´attività della discarica di Basse di Stura, ma lo farò solo con chiari piani per il futuro». «Stiamo lavorando molto - conclude - e mi fa piacere che il Chiamparino si sia impegnato a far modificare, il 2 maggio, lo statuto del Trm la società che dovrà costruire gli inceneritori, perché abbiano più voce anche gli altri comuni interessati».