Inceneritore e rifiuti la Provincia va avanti
Il presidente di Palazzo Cisterna si è detto disponibile a recepire alcune richieste di comunisti e verdi, «ma, sia chiaro, l’ora della scelta è arrivata» Gli ambientalisti: «Accolte le nostre richieste sulla raccolta differenziata»
14 April, 2005
Maurizio Tropeano
Il piano provinciale dei rifiuti subirà alcune modifiche che vanno incontro ad alcune delle richieste avanzate da Verdi, Comunisti Italiani e Rifondazione Comunista ma il presidente della provincia, Antonio Saitta, non ha nessuna intenzione di sospendere l’iter di approvazione del programma che arriverà all’esame dell’Assemblea di palazzo Cisterna la prossima settimana. E’ questo il risultato del lungo lavoro di mediazione che Saitta, da democristiano doc, ha avviato ieri incontrando uno ad uno i partiti dell’Unione dopo che martedì la seduta del Consiglio era saltata a causa dell’abbandono dell’aula della sinistra radicale.
Certo se ne parlerà ancora domani nel corso del vertice di maggioranza ma la posizione Saitta è ferma. Primo: «E’ irrealistico pensare ad una sospensione dell’iter dell’approvazione del piano rifiuti». Secondo: «E’ altrettanto irrealistico contestate la quantità dei rifiuti prodotti nel corso di questi anni». Terzo: «E’ realistico pensare che il piano possa e io aggiungo deve essere migliorato. Ho ascoltato con attenzione tutte le proposte migliorative avanzate dai partiti e in questi giorni metteremo nero su bianco i suggerimenti raccolti». Conclude: «Il piano nasce sulla base di un programma chiaro, concordato da tutti i partiti. Abbiamo dimostrato la flessibilità di andare incontro alle richieste di cambiamenti impositivi ma deve essere chiaro per tutti che l’ora della scelta è arrivata».
Vediamo le «aperture» del presidente. Saitta è pronto a dare garanzie ulteriori per quanto riguarda la raccolta differenziata, in pratica la provincia darà ulteriori contributi ai comuni per aumentarla. Poi c’è la disponibilità ad alzare la soglia della riduzione prevista fissata adesso all’1 per cento. Anche in questo caso il presidente ha assicurato l’impegno economico dell’ente per avviare uno studio scientifico in questo senso.
Infine la sicurezza dell’impianto: finanziamento dello studio per il monitoraggio dell’attuale situazione ambientale dell’area e poi durante la fase di progettazione e realizzazione dell’impianto la verifica della quantità di rifiuti prodotto, della percentuale raggiunta dalla raccolta differenziata e di quella da conferire all’inceneritore. Per quanto riguarda la costruzione del secondo impianto Saitta si è impegnato a costituire una commissione scientifica con l’obiettivo di prendere in considerazione le nuove proposte tecnologiche.
Modifiche che si devono conciliare con la filosofia di fondo che sta alla base dell’aggiornamento del programma provinciale dei rifiuti: la riduzione al minimo del flusso diretto alla discarica indirizzandolo alla termovalorizzazione. Un aggiornamento che nasce dalla necessità di smaltire 120 mila tonnellate in più di rifiuti. Secondo l’assessore provinciale all’Ambiente, Angela Massaglia, è necessario tenere anche presente che esiste un’«indicazione obbligatoria nell’applicazione della Dlgs 36/03 che impedisce lo smaltimento in discarica di fanghi e della maggior parte dei rifiuti assimilabili». Se queste sono le premesse è evidente che l’incidenza della termovalorizzazione sullo smaltimento dei rifiuti urbani sale dal 51 al 96%. In questa percentuale rientrano 535 mila tonnellate di rifiuti urbani, 252 mila di Rsa e 67 mila di fanghi. In tutto 706 mila tonnellate, il doppio delle 350 mila previste nel 2000. La quota da conferire alla discarica viene drasticamente abbattutta da 244 mila tonnellate a trentamila.
Fin qui il piano. Che cosa faranno i partiti della sinistra radicale? Vincenzo Chieppa, capogruppo dei Comunisti Italiani, sottolinea: «Noi siamo convinti che il piano possa e debba essere migliorato. Prendiamo atto della disponibilità del presidente Saitta in questo senso ma, in ogni caso, presenteremo dei nostri emendamenti». I Verdi con il segretario Vanni Cappellato si riservano di «prendere una decisione definitiva» anche se apprezzano «i passi avanti dell’amministrazione Saitta». Resta l’incognita Rifondazione Comunista. La capapogruppo Gianna Tangolo a margine della conferenza stampa di Italia Nostra, Legambiente, Pro Natura, Forum ambientalista, Torino Social Forum e Movimento Difesa del Cittadino convocata per chiedere la sospensione del piano, lo definiva «inacettabile così come formulato». Poi, dopo l’incontro con Saitta Gianni Favaro, segretario provinciale, spiega: «C’è stato un chiarimento sulle nostre richieste di garanzie a sostenere dell’incremento della raccolta differenziata, del contenimento della percentuale di incenerimento e di investimenti su ricerca alternativa. Adesso aspettiamo di vedere le nuove carte del presidente».