Super-poteri alla Provincia «L’inceneritore può partire»
Via al progetto in attesa della nomina dell’Autorità d’ambito
29 April, 2005
<b>RIFIUTI. DOPO L’APPROVAZIONE DEL PIANO, SI STRINGONO I TEMPI PER IL NUOVO IMPIANTO
Alessandro Mondo</b>
Piano-rifiuti: doppio semaforo verde da Palazzo Cisterna. Mercoledì il Consiglio ha dato il via libera al nuovo programma provinciale dei rifiuti, quello che disciplina da qui al 2010 le politiche di gestione dell’immondizia nel Torinese (dalla raccolta differenziata all’inceneritore). Ieri è stato approvato lo strumento per attuarle, sfruttando una corsia preferenziale prevista dalla legge.
La formula si riassume in due parole: «Poteri sostitutivi». Sono quelli che - fino a quando non verrà costituita l’Autorità d’Ambito (Ato) fra i Consorzi prevista dalla legge regionale 24 e tuttora in «stand-by» -, consentiranno alla Provincia di procedere all’attuazione del piano senza accumulare altri ritardi. Soluzione a tempo determinato. Quando l’«Autorità» sarà in grado di camminare sulle proprie gambe, la Provincia le passerà la palla.
Il significato della delibera - approvata ieri con 21 voti a favore e sei astenuti (i quattro consiglieri di Rifondazione più i due dei Verdi) - è evidente: da oggi Palazzo Cisterna ha mano libera. Soddisfatto il presidente Antonio Saitta: «Nei prossimi giorni affideremo alla società Trm l’incarico per la progettazione del futuro inceneritore, con le prescrizioni che dovrà osservare, e via via ci occuperemo di tutti gli altri aspetti. Nello stesso tempo ci impegneremo per costituire in tempi brevi l’Autorità d’Ambito, mediando fra le posizioni dei Consorzi. Non si poteva più attendere».
Da qui la decisione di rompere gli indugi. Da qui i malumori e le polemiche: di alcuni Consorzi, che mal digeriscono di essere messi sotto tutela, e della minoranza che a quei malumori ha dato voce. Se è per questo, nemmeno per il centrosinistra sono state tutte rose e fiori: l’astensione di Rifondazione e Verdi dimostra quanto sia stata sofferta l’approvazione della delibera. L’opposizione, che ne ha chiesto il ritiro, non ha nemmeno partecipato al voto. Non a caso Saitta precisa che «la Provincia farà tutto il necessario per condividere le proprie scelte con le amministrazioni e con le comunità locali interessate». «Abbiamo mantenuto le promesse - commenta Stefano Esposito, capogruppo dei Ds -. Ci sono le basi per una soluzione seria e partecipata dell’emergenza rifiuti».
Ad oggi, il varo dell’Autorità d’Ambito sembra ancora lontana. I Comuni di Chieri e Ciriè, con i relativi Consorzi di riferimento (Ccs e Cisa), hanno presentato una serie di emendamenti allo statuto costitutivo. Idem per Torino. I nodi, spiega l’assessore Angela Massaglia (Pianificazione ambientale), sono diversi: dalla definizione della tariffa per l’incenerimento, ai rapporti di forza tra gli enti locali nel futuro consiglio di amministrazione dell’Ato. Non solo gli emendamenti comporteranno un allungamento dei tempi, ma - qualora vengano accolti - lo statuto riveduto e corretto dovrà essere riapprovato anche dai Consorzi che lo avevano