Treni ancora in ritardo... sulla carta / 2
Ad un anno dalla precedente inchiesta, Eco dalle Città torna a indagare sulla raccolta della carta all'interno di stazioni e sui treni. Allora i giornali finivano in discarica, ma era stato garantito un cambiamento... e oggi a che punto siamo?
03 June, 2005
<b>di Sergio Capelli</b>
E’ passato un anno dall’inchiesta di Eco dalle Città sulla raccolta (non) differenziata della carta su treni e in stazioni (<a href="http://www.ecodallecitta.it/notizia.php?id=1652" target="_blank">vedi la precedente inchiesta</a>).
Ci era stato detto che, per quel che riguarda i treni, su 21 intercity erano stati predisposti contenitori dedicati, e che il numero dei treni attrezzati sarebbe cresciuto a 1500 entro il 2006. Contestualmente i sindacati di categoria ci dicevano che, comunque, non essendo prevista nei contratti vigenti, anche se raccolti differenziatamente, i rifiuti provenienti venivano gettati in maniera indifferenziata e finivano nello stesso sacco nero.
Nelle stazioni, invece, la differenziata era prevista solo a Roma Termini, ma era in procinto di partire un nuovo progetto di restyling di tutte le stazioni associate a Grandi Stazioni S.p.a. (società di servizi del Gruppo Ferrovie dello Stato, incaricata di riqualificare e gestire il network delle 13 principali stazioni ferroviarie italiane), che prevedeva anche “misure ambientali”, come la raccolta differenziata innanzitutto (e di conseguenza cassonetti che permettano la separazione dei rifiuti. Un progetto che sarebbe dovuto partire entro la fine del 2004.
A distanza di un anno siamo tornati sull’argomento per accertarci di cosa si sia mosso.
Cominciamo da Grandi Stazioni. E’ scaduto l’appalto per le pulizie delle stazioni. Nel nuovo <a href="http://mail.grandistazioni.it/immagini/bando_pulizie.pdf" target="_blank">bando</a>, in scadenza il 24 giugno, “è stata inserita la raccolta differenziata”, ci dicono dall’azienda. A breve, dunque dovremmo vedere contenitori per la differenziata almeno nelle 13 grandi stazioni italiane…
Ma dai sindacati arrivano voci critiche. Ci viene indicato come nei nuovi bandi sia stato inserita per la prima volta la relazione sulla qualità della ditta in gara. “Purtroppo come voce secondaria. La discriminante primaria rimane il prezzo. A conferma di come la tendenza sia sempre la stessa: limitare i costi a discapito del servizio offerto”.
La differenziata ad oggi continua a non farsi, ci dicono i sindacati, “anche perché sarebbe un importante costo aggiuntivo, con la necessità di aumentare il personale”.