Palermo. La Procura sequestra la discarica di Bellolampo
La Procura di Palermo, con un provvedimento urgente, ha disposto il sequestro della discarica Bellolampo del capoluogo siciliano. I pm ipotizzano il rischio di un disastro ambientale causato dalla formazione di un enorme lago di percolato. Tuttavia i rifiuti potranno continuare a essere conferiti
27 February, 2013
La Procura di Palermo, con un provvedimento urgente, ha disposto il sequestro della discarica Bellolampo del capoluogo siciliano. La decisione è stata annnunciata dal Procuratore capo Francesco Messineo, che però tiene a sottolineare: "La discarica è sequestrata ma non chiuderà, i rifiuti potranno continuare a essere conferiti a Bellolampo".
La gestione della discarica sarà adesso affidata dalla Procura all'assessore regionale ai Rifiuti della Sicilia, Nicolò Marino, un ex pm, che dovrà individuare un 'custode' giudiziario. "E' stata una decisione necessaria - ha detto Messineo - perché il percolato si è infiltrato nelle falde acquifere e rappresenta un pericolo per gli abitanti".
"Siamo stati costretti a emettere un provvedimento urgente - spiega il Procuratore capo di Palermo - perché c'era il pericolo di inquinamento ambientale. Il provvedimento è già in fase di esecuzione, data l'urgenza. Ma siamo in attesa della convalida del gip".
"La discarica di Bellolampo è andata sempre più deteriorandosi soprattutto per la presenza del percolato - spiega ancora il Procuratore che coordina l'inchiesta con il Procuratore aggiunto Vittorio Teresi e i pm Claudia Ferrari e Alessandro Clemente - Il percolato era stato asportato ma si è nuovamente riformato e aumenta sempre di più. E come è stato accertato ha la tendenza a infiltrarsi, attraverso il terreno, nelle falde acquifere dove provoca inquinamento e pericolo per la salute pubblica".
"Non abbiamo preso questo provvedimento a cuor leggero - dice ancora Messineo - perché ci rendiamo conto delle potenziali conseguenze per la città. Abbiamo valutato e rivalutato con molta ponderatezza l'esigenza di emettere un provvedimento ma a questo punto è inevitabile perché ne va la salute dei cittadini e su questo non ci può essere alcuna esitazione". I pm ipotizzano il rischio di un disastro ambientale causato dalla formazione di un enorme lago di percolato.