FIMP: "Dermatite atopica in aumento fra i bambini, peggiora con l'inquinamento"
La Federazione Italiana Medici Pediatri: "Secondo gli ultimi dati internazionali sono triplicati i casi negli ultimi 20 anni soprattutto nelle aree industrializzate dove gli ambienti insalubri sono maggiori". L'inquinamento e la pessima qualità dell'aria tendono a gravare soprattutto sui bambini al di sotto dei 5 anni, con picchi del 43%
13 March, 2013
Sotto i 5 anni la dermatite atopica colpisce quasi un bambino su due. Le cause possono essere varie. L’Organizzazione Mondiale della Sanità valuta che circa un terzo di tutte le malattie infantili dalla nascita a 18 anni nella Regione Europea possa essere attribuibile all’ambiente insalubre o insicuro che tende a gravare specie sui bambini al di sotto dei 5 anni, con picchi del 43%.
La ragione di una percentuale così elevata va ricercata in 4 ordini di fattori: 1) una maggiore suscettibilità del bambino, poiché gli organi e i sistemi in rapida crescita attraversano periodi di elevata vulnerabilità; 2) il metabolismo ancora immaturo che può essere meno capace di detossificare ed espellere le sostanze chimiche; 3) la maggiore esposizione per unità di peso corporeo ai danni ambientali (i bambini bevono più acqua, utilizzano più alimenti degli adulti e hanno una frequenza respiratoria maggiore con un più elevato scambio di gas; 4) l’aumentato assorbimento intestinale di molte sostanze chimiche, primo fra tutti il piombo di cui ne assorbono fino al 50% dal cibo (contro il 10% degli adulti)”.
Un vero allarme se si considera che la prevalenza è più che raddoppiata nelle ultime tre decadi, triplicata nelle aree industrializzate, tanto che è ormai la più diffusa fra le affezioni cutanee in età pediatrica. Con essa sono schizzati ai massimi livelli anche i ‘costi di gestione’ socio-economici.
Una recente indagine condotta negli Stati Uniti (dove la dermatite atopica è stata maggiormente studiata) stima infatti che pesi sulle famiglie con una spesa variabile da meno di 100 dollari a più di 2000 dollari per paziente all’anno per un ammontare totale di quasi 1 miliardo di dollari di costi diretti. Pur di fronte ad una diagnosi semplice, effettuabile con un esame clinico, senza analisi di laboratorio o l’esecuzione di prove allergiche, poche o pressoché nulle sono le terapie risolutive, a causa dell’origine costituzionale e geneticamente determinata della malattia che la rendono però particolarmente sensibile a fattori ambientali e in particolar modo fanno la loro parte forti escursioni climatiche, vento, pioggia, umidità, polveri, ma anche allergie alimentari o carenze e rischi nutrizionali.
“La dermatite atopica – dichiara il Presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP), Giuseppe Mele – è la più diffusa delle malattie dermatologiche in età pediatrica ed è provocata principalmente da fattori genetici. Questo significa che se un genitore ha una manifestazione atopica nel 60% dei casi potrà esserne affetto anche il figlio, percentuale che aumenta fino all’80% se entrambi i genitori hanno la patologia, mentre in una famiglia non atopica la probabilità che ne venga colpito il bambino è di circa il 20%”.
“Sono moltissimi i bambini affetti da malattie della pelle – spiega Giuseppe Ruggiero, Referente Nazionale della Rete Dermatologica della FIMP – di cui non è possibile dare una stima esatta. Ciò che invece è possibile affermare è che queste patologie sono in costante aumento, tanto che oggi il 20-30% delle visite che ogni pediatra esegue nel proprio ambulatorio riguarda problemi dermatologici, con una maggior prevalenza di dermatite atopica".
Per maggiori informazioni, consultare il sito della FIMP.