Sacchetti, CNA: "il Decreto non è ancora operativo". Ciafani: "Schermaglie finali"
La Confederazione Nazionale Artigianato: "Il decreto è un palese ostacolo alla libera circolazione delle merci. L'Europa non si è ancora espressa e il decreto non può essere operativo. Presenteremo denuncia". Ciafani (Legambiente): "Colpi di coda di una polemica che dura da anni. Certi che il Ministero abbia avuto tutte le garanzie dalla Commissione per agire legittimamente"
21 March, 2013
La Confederazione Nazionale Artigianato ha diffuso un comunicato in cui si attacca duramente le esternazioni del Ministro Clini in merito all'entrata in vigore del decreto che darà attuazione al bando dei sacchetti di plastica, dopo anni di polemiche in parlamento. "Il decreto è stato firmato - scrive CNA - senza tenere in alcuna considerazione la riapertura di un dialogo con l’intera filiera delle imprese che in Italia producono sacchi monouso per asporto di merci e senza nemmeno recepire le raccomandazioni e le richieste di modifica al testo che le Commissioni riunite competenti della Camera avevano sollecitato a larga maggioranza in fase di valutazione preventiva dello schema di Decreto".
"Con questo ennesimo atto di forza - prosegue il comunicato - la potente lobby della bioplastica vorrebbe eliminare definitivamente dal mercato tutti gli shoppers prodotti con materiale diverso da quello compostabile, determinando la chiusura di molte piccole e medie aziende con alcune migliaia di addetti che rendono biodegradabili i polimeri plastici con additivi, sebbene conformi ad altre norme tecniche, anche quando raggiungono livelli elevatissimi di biodegradabilità. Una scelta determinata solo da interessi monopolistici maldestramente mascherati da motivazioni scientifiche ed ambientali, e perdipiù in una fase storica nella quale è semplicemente indecente provocare per via legislativa la perdita anche di un solo posto di lavoro in più".
Oltre ai contenuti del decreto, la CNA contesta le modalità con cui viene attuato. La notifica del decreto è stata ricevuta dalla Commissione Europea il 12 marzo 2013, e la procedura prevede che passino 90 giorni prima che entri in vigore, in modo da consentire a Bruxelles di presentare osservazioni. Il Ministero dell'Ambiente ha annunciato invece l'imminente pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (ad oggi non ancora avvenuta) senza attendere i 90 giorni dell'iter. "Diversamente da quanto i sostenitori del decreto affermano in questi giorni la Commissione Europea non si è ancora espressa ufficialmente sul merito del testo e siamo quindi ancora lontani dalla chiusura della procedura d’infrazione avviata a suo tempo in materia nei confronti dello Stato italiano. Da questo punto di vista l’art.6 dice una cosa molto precisa, e cioè che il decreto medesimo diventerà definitivamente operativo solo dalla data di conclusione con esito favorevole della procedura d’informazione ai sensi delle Direttive europee competenti, sul quale la Commissione Europea ha tempo per esprimersi fino al 13 Giugno".
La Confederazione annuncia battaglia legale: "CNA Nazionale è in procinto di presentare in merito alla Commissione Europea una formale denuncia riguardante inadempimenti al diritto comunitario, con riferimento al divieto imposto agli Stati membri di ostacolare l’immissione sul mercato di imballaggi conformi ai requisiti essenziali previsti dalla Direttiva UE 94/62 e di condizionarne la commerciabilità alla conformità con norme tecniche armonizzate di natura non cogente, determinando in tal modo un palese ostacolo alla concorrenza e alla libera circolazione delle merci".
Abbiamo chiesto un commento a Stefano Ciafani, Vicepresidente nazionale di Legambiente, fermo sostenitore della necessità del bando. "Siamo davanti alle schermaglie finali di una polemica che dura ormai da troppi anni. Possiamo dire che siamo finalmente arrivati alla conclusione". Ciafani, intervenuto in mattinata su Radio Articolo 1 (scarica il podcast) per commentare il decreto, non ha dubbi sull'efficacia del provvedimento: “E’ una norma all’avanguardia a livello internazionale e di questo siamo orgogliosi, avendola sempre difesa con i denti. Con la firma del decreto interministeriale siamo arrivati ad una svolta fondamentale: le multe, che entreranno in vigore tra 60 giorni. (NdR: 60 gg dalla pubblicazione in G.U.) Senza le sanzioni il decreto era monco, ma ora si è aggiunto l’ultimo tassello del puzzle. Ora le regole sono chiare: l’usa e getta è consentito solo se realizzato in materiale compostabile, in modo da non danneggiare la raccolta dell’umido, e vengono esclusi dal commercio i sacchi che non rispettano questo principio. Quindi niente additivi e polverine magiche. Per noi l’aspetto più interessante del bando è che grazie a questo gli Italiani hanno ricominciato ad usare la sporta, come si faceva tranquillamente fino a qualche generazione fa. Non è vero che i sacchi in plastica non si potranno più utilizzare: basta che siano sufficientemente spessi da renderli davvero riutilizzabili, e che contengano una percentuale di plastica riciclata al loro interno”. In merito all’iter procedurale del decreto, il Vicepresidente ha commentato “Sono certo che Clini abbia avuto tutte le garanzie affinché l’atto non fosse viziato da illegittimità”.
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4 commenti
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27.03.2013 20:03
ma perche' e' uscito in gazzetta proprio poco fa?!?!?
ma comunque rimane l'articolo 6
che dice "che sara' pubblicato solo dopo conclusione iter europeo" ?"?"?"
io non capisco piu' nulla....
Cassintegrato per decreto
23.03.2013 10:03
E' tutta una farsa con la scusa dell'ecologia si vuole favorire qualcuno VERGOGNA!!!!!
Tomislav
23.03.2013 10:03
Da certi politicanti non ci si può aspettare nulla di buono.
La cosa assurda è che per gli shoppers ad uso alimentare la percentuale di materiale riciclato deve essere almeno il 30% (alla faccia dell'atossicità delle buste stesse): a questo punto le sportine per alimenti non sono più idonee al contatto alimentare.
Da precisare che l'attuale ministro Passera, prima di diventare ministro era il presidente di Banca Intesa, cioè l'azionista di maggioranza (con oltre il 60%) della Novamont, cioè l'azienda che ha quasi il monopolio delle sportine compostabili.
Altro che leggi "ad personam" questa è una legge "ad familiam".
VERGOGNA clini, passera e prestigiacomo (la prima ad aver messo al bando le sportine in plastica)
plasticaro
21.03.2013 14:03
"basta che siano sufficiemente spessi da renderli riutilizzabili". Infatti un sacchetto con manico esterno allo spazio utile per uso alimentare deve essere 200My: vorrei vedere chi lo compra un sacchetto di plastica che e' un cartone.
Ma andate a lavorare Clini e Ciafani non capite nulla per voi i Micron sono solo dei numeri a caso. VERGOGNA !!!!