Pannolini compostabili in amido di mais: un compromesso tra praticità ed ecologia
Il racconto di una redattrice neo-mamma che per suo figlio ha scelto pannolini usa e getta a basso impatto ambientale. Il problema dei rifiuti resta, ma gli scarti prodotti sono meno inquinanti rispetto ai pannolini tradizionali fatti di plastica
18 April, 2013
Una tonnellata di rifiuti altamente inquinanti. Tanto “pesa”, suo malgrado, ciascun bambino che usa i pannolini usa e getta per un periodo che in media dura circa 2,5-3 anni. I convenzionali assorbenti usati per contenere le deiezioni dei più piccoli, infatti, sono realizzati con materiali plastici, trattati con sbiancanti a base di cloro e contengono gel ad alta assorbenza (i cosiddetti Sap) che, tra l'altro, surriscaldano le parti intime dei bebè. Eppure, alternative più sostenibili, oltre che salubri, esistono, e spesso sono anche a buon mercato.
Quando è toccato a me scegliere, ho optato per dei pannolini monouso a basso impatto ambientale realizzati in amido di mais, privi di cloro, derivati petroliferi e con una ridotta quantità di Sap. Sul mercato se ne trovano di diversi marchi, qualcuno anche made in Italy e compostabile al 100%, a prezzi che in qualche caso si avvicinano ai tradizionali usa e getta delle marche più note. Il grado di assorbenza, per quanto non paragonabile a quello dei pannolini in plastica, è comunque accettabile, soprattutto se si fa attenzione, nel momento della “installazione”, a sollevare con cura le barriere contenitive laterali e a “spremere” bene le fibre di mais, che tendono ad appiattirsi.
I vantaggi, rispetto agli usa e getta convenzionali, si sprecano: più traspirabilità, meno chimica e, soprattutto, meno rifiuti non biodegradabili. I pannolini di mio figlio, per quanto compostabili, finiscono comunque nella pattumiera indifferenziata: la presenza di escrementi umani li rende infatti dei rifiuti a rischio sanitario, in quanto tali non conferibili, almeno nel mio Comune di residenza, nella frazione organica. Stando a quanto dichiarato dai produttori, inoltre, i pannolini in amido di mais non possono essere smaltiti neanche nella compostiera domestica, per cui il problema dell'aumento dei rifiuti indifferenziati (circa un sacco alla settimana in più per i primi mesi di vita del bambino) rimane. Tuttavia, a differenza dei marchi convenzionali, si tratta di rifiuti, in quanto compostabili, comunque meno inquinanti rispetto ai pannolini in plastica, anche se vengono smaltiti in discarica o inceneriti.
I lavabili, in ogni caso, restano la scelta più sostenibile, almeno sul fronte della riduzione a monte dei rifiuti. Per quanto mi riguarda, l'idea è di provarli non appena la frequenza e la natura delle evacuazioni di mio figlio renderà l'operazione “cambio” meno gravosa. Intanto, ho optato anche per salviettine imbevute 100% naturali, anch'esse biodegradabili e compostabili, da usare comunque solo in casi di reale necessità.