Gerbido: presentato in Comune il piano per monitorare la salute dei cittadini
Il Comitato locale di controllo sull'inceneritore del Gerbido ha presentato alle commissioni Ambiente e Sanità del Comune di Torino il Piano di Sorveglianza Sanitaria previsto sui territori interessati dalle emissioni dell’impianto. Un monitoraggio specifico interesserà i lavoratori del Gerbido
08 May, 2013
Le commissioni Ambiente e Sanità del Comune di Torino, presiedute rispettivamente da Marco Grimaldi e Lucia Centillo, hanno incontrato il Comitato locale di controllo sul Termovalorizzatore del Gerbido, organismo che raccoglie Comuni (compreso quello di Torino) e altre istituzioni come Provincia, ASL, ARPA. Alla riunione era presente anche l’assessore all'Ambiente Enzo Lavolta.
La presidente del Comitato locale, Erika Faienza, ha presentato insieme ai rappresentanti delle ASL competenti per territorio, il Piano di Sorveglianza Sanitaria previsto sui territori interessati dalle emissioni dell’impianto. Oltre al monitoraggio ambientale (aria, acqua, suolo e sottosuolo) è infatti previsto un controllo epidemiologico sulle popolazioni residenti nelle aree limitrofe all’impianto, controllo peraltro previsto dalla VIA (Valutazione Impatto Ambientale). Nella predisposizione e attuazione del Piano sono coinvolti ASL territoriali, ARPA Piemonte e Istituto Superiore di Sanità, con la supervisione di un Comitato Tecnico-scientifico formato da tre epidemiologi di fama nazionale.
Il monitoraggio sarà effettuato sulla popolazione residente nelle zone interessate (valutata in 15/20mila unità) sia a medio termine (2013-2018) per quanto riguarda mortalità per cause naturali, e le patologie cardiovascolari o respiratorie, sia a più lungo termine, (2003-2022, quindi anche precedente al termovalorizzatore) per quanto concerne esiti riproduttivi, malformazioni congenite, ricoveri ospedalieri e mortalità.
Inoltre, un controllo più approfondito (check up, rilevazione presenza nell’organismo di metalli e altre sostanze inquinanti, diossine) con prelievi periodici, verrà effettuato su un campione di cittadini fra i 35 e i 69 anni (individuati casualmente e previo loro consenso) di 196 unità, residenti nelle zone di esposizione alle ricadute delle emissioni dell’impianto del Gerbido che sono state classificate di alta, bassa e media intensità, situate nei Comuni di Rivalta, Beinasco, Grugliasco, Rivoli e Orbassano.
Un altro campione di pari consistenza e caratteristiche, di residenti nel territorio comunale torinese, sarà oggetto dello stesso monitoraggio. A questo proposito, è stato precisato che alcune zone delle Circoscrizioni 2 e 10 rientrano in un’area definita “cuscinetto” tra quelle classificate a “esposizione bassa” e quelle definite “a esposizione trascurabile”. A quest’ultima categoria appartiene il resto del territorio di Torino.
Un monitoraggio specifico avrà come oggetto i lavoratori in servizio presso lo stesso impianto di termovalorizzazione del Gerbido. Il tutto, è stato spiegato in Commissione, rappresenta un’esperienza pilota a livello europeo.
Nel corso del dibattito, nel quale sono intervenuti (oltre ai due presidenti di Commissione) i consiglieri Viale, Liardo, Muzzarelli e Bertola, è stato precisato come l’impianto del Gerbido non sia ancora realmente in funzione, poiché le attività al momento riguardano solo la procedura di tester, con la combustione di quantità limitate di rifiuti.
Maggiori informazioni sul Piano di sorveglianza e sulla classificazione delle aree di ricaduta delle emissioni sono reperibili sul sito del Comitato di controllo locale: http://comitatolocaledicontrollo.it/test/index.php?option=com_docman&task=doc_download&gid=136&Itemid=139