Un anno di Rifiuti Zero in ERICA
La Cooperativa ERICA traccia il bilancio del primo anno di strategia "rifiuti zero" in azienda. Per arrivare a produrre 26,5 kg di rifiuti indifferenziati all'anno è stata analizzata la gestione della Cooperativa nel suo complesso. Il Presidente Roberto Cavallo: "Rifiuti Zero non è un’utopia. Le nostre azioni concrete possono essere messe in pratica anche da enti pubblici o aziende di medie-grandi dimensioni e venire estese alla popolazione".
27 June, 2013
La Cooperativa ERICA ha presentato presso la sede di Alba i risultati del primo anno di iniziative messe in campo per diventare la prima azienda italiana a “rifiuti zero”. I dati sono stati resi pubblici dal presidente di ERICA Roberto Cavallo durante una conferenza che ha visto la partecipazione di Alessio Ciacci, personaggio Ambiente 2012 ed ex assessore del Comune di Capannori, Diego Cometto, direttore generale di Amiat Torino, in rappresentanza di Federambiente, e in collegamento telefonico Walter Ganapini, membro onorario dell’Agenzia Europea per l’Ambiente. Questi in sintesi i risultati: la riduzione del rifiuto indifferenziato è stata complessivamente del 63%, con poco meno di 1 kg (esattamente 0,975 kg) prodotto ogni 15 giorni (in pratica la Cooperativa produce 24 kg di RSU all’anno). Il numero di addetti presenti in sede è mediamente tra le 20 e le 25 unità.
L’adozione della strategia “rifiuti zero” impegna la Cooperativa in analisi riguardanti l’intero ciclo dei materiali utilizzati quotidianamente, dalla scelta dei fornitori alla valutazione delle effettive necessità d’uso, fino alla produzione e alla gestione dei rifiuti sui quali sono state condotte attente analisi merceologiche. Analisi che vengono anche ripetute in collaborazione con diversi Comuni piemontesi sui rifiuti prodotti dai loro cittadini, nell’ottica di un’opera di sensibilizzazione e di informazione che è parte integrante della strategia adottata da ERICA.
Particolarmente rilevanti gli interventi sull’uso della carta. La Cooperativa ha interamente sostituito i rotoli asciugatutto con asciugamani di stoffa , dotandosi di una lavatrice ed evitando così il consumo di circa 120 rotoli l’anno. È stato ridotto notevolmente anche il numero di risme acquistate (che passa da 155 a 103) stampando sempre fronte-retro e puntando sulla dematerializzazione dei documenti, vincoli burocratici permettendo. Analoga riduzione anche per quanto riguarda il materiale informativo prodotto.
Lo studio tecnico delle forniture di materiale ha portato a scegliere prodotti a imballaggi ridotti e ad evitare qualsiasi oggetto usa e getta. Non è stata risparmiata neppure la pausa caffè: al posto delle cialde, di difficile smaltimento perché composte di poliaccoppiati, la Cooperativa ha optato per la classica moka. E l’acqua utilizzata è rigorosamente quella del rubinetto. Ma non è soltanto la vita in azienda ad essere stata rivoluzionata. I dipendenti stanno infatti sperimentando il car pooling nel tragitto casa – lavoro.
Grazie a queste accortezze e al posizionamento di isole ecologiche in ogni stanza per rafforzare la raccolta differenziata, i rifiuti prodotti sono calati drasticamente. Si passa da 1,3 kg a soli 0,5 kg di indifferenziato alla settimana (circa 24 kg prodotti in un anno). Non cambia invece la quantità di plastica, stabile sugli 1,5 kg alla settimana, così come per l’organico che continua ad attestarsi attorno ai 7 chili ogni 15 giorni. Per lo smaltimento di questa frazione la Cooperativa si è dotata di una compostiera rotante a due camere, nella quale vengono depositati i circa 200 kg di scarti della cucina aziendale. Risultati, questi, resi possibili non soltanto dall’attenzione rivolta alle dinamiche interne alla Cooperativa, ma anche dai feedback ricevuti durante la proposizione di azioni concrete sul territorio.
Questi dati sono immediatamente traducibili in termini di riduzione delle emissioni (la Cooperativa è passata da 50mila a poco più di 43mila kg di Co2 equivalente) e in termini economici. Il risparmio annuo si aggira intorno ai 1900 euro, di cui più di 1700 riguardano i costi fissi. Un ulteriore risparmio si potrebbe ottenere, sostiene la Cooperativa, qualora la tassa rifiuti prevedesse la tariffazione puntuale. In tal caso, ipotizzando la parte variabile al 50%, la spesa complessiva si attesterebbe sui 780 euro, quasi 500 in meno rispetto all’attuale importo della TARSU.
Online i video degli interventi:
Roberto Cavallo, presidente ERICA
Walter Ganapini, membro onorario dell’Agenzia Europea per l’Ambiente
Diego Cometto, direttore generale di Amiat Torino, in rappresentanza di Federambiente
Alessio Ciacci, personaggio Ambiente 2012 ed ex assessore del Comune di Capannori