Sacchetti, attesa per la decisione UE. Fiduciose le associazioni pro bioplastica, ma da Bruxelles ancora nessuna risposta
Potocnik: “La Commissione europea sta considerando un’iniziativa comunitaria per ridurre il consumo di buste di plastica su cui spero saremo in grado di prendere una decisione nel prossimo futuro”. Il comunicato di Assobioplastiche, Chimica Verde, CIC e Legambiente
13 September, 2013
Il testo del comunicato diffuso da Assobioplastiche, Chimica Verde, CIC e Legambiente
“La Commissione europea sta considerando un’iniziativa comunitaria per ridurre il consumo di buste di plastica su cui spero saremo in grado di prendere una decisione nel prossimo futuro”. Con queste parole incoraggianti si chiude la risposta del Commissario europeo all’Ambiente Janez Potocnik alla lettera inviata a fine luglio dalle associazioni Assobioplastiche, Chimica Verde, Consorzio Italiano Compostatori e Legambiente in relazione al DM 18.3.2013 sulle sanzioni per chi non rispetta il bando sui sacchetti non biodegradabili e compostabili, decreto che potrebbe entrare in vigore al termine dello standstill europeo (13.9.2013). Per le associazioni le parole di Potocnik fanno ben sperare e nella lotta alla riduzione del consumo di buste di plastiche l’esperienza italiana può diventare un modello ripetibile in tutta Europa.
“L’Italia – spiegano le associazioni - si sta impegnando da qualche anno a mettere fine all’impatto ambientale provocato dall’uso dei sacchetti della spesa monouso in plastica tradizionale, e a promuovere un uso sostenibile di sacchetti in plastica compostabile, con risultati concreti e assai significativi, in termini di prevenzione dei rifiuti, miglioramento della qualità delle raccolte differenziate della frazione organica dei rifiuti, e riduzione del marine litter che interessa pesantemente anche i mari italiani, come il resto del Mediterraneo”.
La legge italiana ha già stimolato investimenti in impianti, macchinari e posti di lavoro e ha dato nuovo impulso alle imprese di trasformazione dei materiali plastici colpite dalla pesante concorrenza dei prodotti trasformati in Estremo Oriente. Questo patrimonio industriale legato all’innovazione tecnologica e alla sostenibilità deve essere valorizzato al massimo.
“Crediamo pertanto - concludono le associazioni - che la legge italiana che vieta la produzione e la commercializzazione dei sacchetti usa e getta non riutilizzabili in plastica tradizionale possa essere un validissimo modello da seguire per la nuova normativa europea di settore preannunciata da Potocnik. Le parole del Commissario UE ci lasciano ben sperare che questo possa avvenire a breve”.
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