Sacchetti, Ferrante: "Il decreto è in vigore. Multe fino a 100.000 euro". Ma c'è chi solleva dubbi...
“Il decreto del Governo che prevede le sanzioni per chi continua a commercializzare vecchi sacchetti di plastica e "bioshopper truffa” è finalmente entrato in vigore": lo annuncia Francesco Ferrante, come esponente della nuova forza politica Green Italia. Ma sull'entrata in vigore del DL c'è chi non si sbilancia ancora
16 September, 2013
“Il decreto del Governo che prevede le sanzioni per chi continua a commercializzare vecchi sacchetti di plastica e “bioshopper truffa” è finalmente entrato in vigore.
Venerdì scorso è scaduto infatti il termine entro il quale la commissione avrebbe dovuto esprimersi, dunque ora finalmente entrano in vigore le multe salate per chi intende aggirare la normativa e commercializzare ancora i vecchi e inquinanti sacchetti di plastica”.
Lo dichiara l’esponente di Green Italia Francesco Ferrante, autore dell’emendamento che portò in Senato all’approvazione della norma contenuta nella Finanziaria del 2007 finalizzata al divieto della commercializzazione dei sacchetti non biodegradabili.
“La scelta della Commissione Europea di non impugnare la legge italiana – continua Ferrante - comporterà che d’ora in poi in Italia, paese all’avanguardia nella legislazione a favore degli shopper che rispettano l’ambiente, la commercializzazione dei sacchi non conformi a quanto prescritto, e che quindi siano davvero biodegradabili e compostabili, sarà punita con la sanzione di una somma da 2.500 euro a 25.000 euro, aumentata fino al quadruplo del massimo cioè sino a 100mila euro se la violazione del divieto riguarda quantità ingenti di sacchi per l'asporto”.
“La norma – aggiunge Ferrante - ha già avuto un effetto positivo sugli stili di vita dei cittadini che sempre piu numerosi rinunciano all'"usa e getta" e ha contribuito a sostenere l'innovazione tecnologica legata alla chimica verde. Si adeguino ora in fretta i produttori che hanno perseverato nel tentativo di aggirare le norme, ricorrendo a quella vera e propria truffa ai danni dei consumatori e pericolosa per l’ambiente che sono i sacchetti cosidetti oxodegradabili, camuffando la loro ‘licenza di inquinare’ per una difesa dei posti di lavoro, spalleggiati in questa difesa corporativistica anche da uno schieramento trasversale in parlamento”- conclude Ferrante.
La posizione di Assobioplastiche
Nessun dubbio sull'effettiva entrata in vigore nemmeno per Assobioplastiche, che ha diramato la seguente nota: "In data 13 settembre 2013 si è concluso il periodo di standstill richiesto dalla Direttiva 98/34/CE in relazione al DM 18 marzo 2013 (Individuazione delle caratteristiche tecniche dei sacchi per l’asporto delle merci). Esso, pertanto, è da ritenersi entrato in vigore, con ogni conseguenza applicativa anche in relazione all’apparato sanzionatorio. Assobioplastiche adotterà le opportune iniziative per favorire la più ampia conoscenza da parte degli operatori del settore della disciplina in materia di shopper conseguente all’entrata in vigore di tale DM e stimolarne la corretta attuazione.
Ma il decreto è in vigore o no?
Se per Green Italia e Assobioplastiche l'entrata in vigore della legge è ormai certa, qualche perplessità è stata invece sollevata da Polimerica,che riporta invece una versione differente. La legge non sarebbe ancora automaticamente in vigore, perché allo scadere dei tre mesi di proroga per il pronunciamento della Commissione Europea, il meccanismo del silenzio assenso non sarebbe più automatico. (L'articolo completo, qui)
La risposta della Commissione Europea
Per cercare di fare un po' di chiarezza, abbiamo chiesto spiegazioni al Dipartimento Imprese ed Industria della Commissione. Ecco quanto ci è stato risposto: Noi l'abbiamo chiesto al Dipartimento Imprese e Industria della Commissione Europea, che ci ha risposto così: "La Commissione non ha espresso pareri in quanto già prima della scadenza dello standstill period, la bozza del decreto era stata adottata dal legislatore italiano. Poiché la procedura di notifica, di cui alla direttiva 98/34/CE, termina nel momento stesso in cui il progetto notificato viene adottato, non vi era alcuna possibilità per la Commissione di esprimersi nel contesto di questa procedura. Della questione si sta ora occupando la Direzione Ambiente". Di fatto l'entrata in vigore o meno del decreto non era dunque dipendente dalla scadenza del 13 settembre. Siamo nuovamente in attesa di chiarimenti, anche dal Ministero dell'Ambiente Italiano.
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