Il Ministro Orlando interviene sulla tassazione dei sacchetti proposta in Inghilterra
"L’annuncio di Clegg è per me un importante inversione di tendenza, si tratta infatti di una misura già tentata dal nostro Paese prima di arrivare alla più recente e stringente messa al bando. Mi auguro, quindi, che tale misura raggiunga gli effetti sperati dal governo Britannico e che si possa instaurare una maggior collaborazione nel contrasto all’inquinamento da materiali plastici"
18 September, 2013
La normativa italiana che mette al bando le borse di plastica, imponendo l’uso di quelle biodegradabili, può diventare un punto di riferimento a livello europeo per la necessaria politica di riduzione dell’inquinamento da microplastiche.
Tali rifiuti sono estremamente pericolosi sia per l’ambiente che per la salute umana.
È necessario un impegno forte dell’Unione Europea ed in questo senso apprezzo significativamente l’impegno del Commissario Janez Potocnik che ha annunciato come la Commissione europea stia considerando un'iniziativa comunitaria per ridurre il consumo di buste di plastica monouso. L’Italia collaborerà con la Commissione mettendo a disposizione le proprie migliori energie.
Allo stesso modo esprimo soddisfazione per l’annuncio dato dal Vice-Primo Ministro del Regno Unito Nick Clegg riguardo la tassazione di 5 pences per sacchetto di plastica, dal quale saranno esentati i sacchetti in materiali bioplastici.
Solo tre mesi fa Gran Bretagna e Paesi Bassi contestarono la nostra messa al bando della plastica tradizionale, ritardandone l’efficacia. L’annuncio di Clegg è per me un importante inversione di tendenza, si tratta infatti di una misura già tentata dal nostro Paese prima di arrivare alla più recente e stringente messa al bando. Mi auguro, quindi, che tale misura raggiunga gli effetti sperati dal governo Britannico e che si possa instaurare una maggior collaborazione nel contrasto all’inquinamento da materiali plastici.
Questa nuova sensibilità in ambito europeo rappresenta un successo per il nostro Paese, che da tempo sostiene questa esigenza, come ho ribadito anche negli ultimi vertici dei Ministri dell'Ambiente dell'Unione europea.
La tutela della libera circolazione delle merci e della concorrenza non può essere sovraordinata a quella dei nostri mari e del suolo, per i quali la plastica delle buste usa e getta è un fattore fondamentale di inquinamento.
Se l'Ue, finalmente, assumerà una posizione univoca su questo tema, giungerà anche una spinta fondamentale allo sviluppo delle bioplastiche, che costituiscono un settore fondamentale per la Green economy e un volano essenziale per la ricerca e l'innovazione finalizzata ad uno sviluppo sostenibile.
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