Anche Napoli dal 27 al 29 settembre ospiterà "Puliamo il mondo"
Puliamo il Mondo, la più famosa iniziativa di volontariato ambientale organizzata da Legambiente in collaborazione con la Rai, si dedica quest'anno alla Terra dei Fuochi, per dire basta al traffico illecito dei rifiuti e iniziare un cammino di rinascita
23 September, 2013
“Diventa protagonista! Diventa il custode del tuo territorio”. È l’invito di questa ventunesima edizione di Puliamo il mondo, la più grande iniziativa di volontariato ambientale organizzata in Italia da Legambiente in collaborazione con la Rai ed in programma il 27, 28 e 29 settembre. Un week-end green che vedrà anche quest’anno tantissimi volontari impegnati per ripulire e recuperare aree degradate e rendere più belle e vivibili le città della Penisola. Una sfida che da ventun anni richiama cittadini, amministrazioni e scuole a fare un gesto concreto a favore dell’ambiente. Ognuno di noi, nel suo piccolo, può diventare il protagonista della bellezza del Paese e il custode di un territorio meraviglioso, troppo spesso sfregiato dall’incuria, dall’abbandono e nei casi più gravi dall’ecomafia. Luogo simbolo di questa ventunesima edizione sarà Terra dei fuochi, l’area compresa tra le province Napoli e Caserta per anni oggetto dei traffici illeciti di rifiuti. Oggi l’intera zona vuole riscattarsi e iniziare un cammino di rinascita in nome della legalità e della tutela del territorio e per questo Legambiente ha deciso di lanciare, in questa occasione, la petizione a sostegno di una direttiva per l’introduzione del delitto di ecocidio in Europa aderendo a “End ecocide in Europe”.
L’iniziativa è stata presentata mercoledì 18 settembre a Roma nel corso di una conferenza stampa nella sede Rai di Viale Mazzini, che ha visto la partecipazione di Rossella Muroni, direttore generale di Legambiente, Enrico Fontana, Responsabile osservatorio ambiente e legalità dell’associazione, Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati e presidente onorario di Legambiente e Beppe Rovera, conduttore di Ambiente Italia. Nell’occasione è stato presentato anche il nuovo originale spot della campagna realizzato dalla Rai.
“Il protagonismo è il punto di forza di Puliamo il Mondo – dichiara Rossella Muroni, direttore generale di Legambiente – Ognuno di noi attraverso semplici ma efficaci azioni può produrre un reale cambiamento preservando e valorizzando la bellezza della Penisola. In questi ventun anni abbiamo ottenuto tanti importanti risultati, coinvolto migliaia di persone e cercato di diffondere l’importanza di uno stile di vita più ecosostenibile, una maggiore tutela del territorio e una corretta gestione dei rifiuti. Ma c’è ancora molto da fare. Quest’anno lanceremo il nostro messaggio dalla Terra dei fuochi, una terra ferita dall’ecomafia. Qui, tra le province di Napoli e Caserta dal gennaio 2012 all’agosto 2013 sono stati censiti ben 6.034 roghi di rifiuti. Sempre in questi territori negli ultimi 5 anni si sono concentrati 205 arresti per traffici e smaltimenti illegali, pari al 29,2% del totale nazionale e oltre mille sequestri, il 10% di quelli effettuati in tutta Italia. Dati raccolti nel nostro dossier sul disastro ambientale in Campania che vuole essere un contributo di verità nei confronti dei tanti onesti cittadini campani che vogliono riscattare il proprio territorio e affermare i principi di legalità e trasparenza”.
E i volontari di Puliamo il Mondo non saranno soli, la loro azione sarà condivisa in tutto il mondo dato che Puliamo il Mondo è la versione italiana di Clean Up the World, la più importante campagna internazionale di volontariato ambientale nata a Sidney, in Australia, nel 1989 e portata poi in Italia nel 1993 da Legambiente. Da allora l’iniziativa si è diffusa su tutto il territorio nazionale grazie all'instancabile lavoro dei volontari del Cigno Verde e al prezioso aiuto della Rai, che dal 1995 collabora alla promozione dell’evento con trasmissioni, dirette e uno spot di sensibilizzazione. Anche quest’anno, Ambiente Italia di Rai 3 seguirà la settimana di avvicinamento al week-end di volontariato ambientale con una serie di servizi; mentre domenica 29 settembre trasmetterà la diretta da Succivo (Ce), dalla Terra dei fuochi, dove parteciperà il ministro dell’ambiente Andrea Orlando insieme al direttore generale di Legambiente Rossella Muroni. Ci saranno inoltre collegamenti con Roma e Modena, Napoli, Policastro, Palermo, Porto Recanati, Cagliari, Torino e Pescara.
Non è un caso che la diretta venga realizzata da Succivo, terra di forte contrasti, segnata dalla mano della criminalità organizzata come emerge dal dossier “Terra dei Fuochi, radiografia di un ecocidio. I numeri, le responsabilità, le conseguenze sulla salute dei cittadini, e le proposte di Legambiente”, presentato questa mattina. Un rapporto che fotografa nel dettaglio l’ecocidio che si sta consumando alla luce del sole tra le province di Napoli e Caserta, dove negli ultimi 5 anni sono stati compiuti ben 205 arresti per traffici e smaltimenti illegali di rifiuti, pari al 29,2% del totale nazionale, cioè poco meno di un terzo complessivo. Sempre su scala nazionale, s’è registrato quasi il 10% dei sequestri effettuati (1.062), più dell’8% delle infrazioni (2.068) e quasi l’8% delle persone denunciate (2.246). Numeri che confermano l’entità dell’aggressione ambientale subita in dal territorio campano e che si collocano in un contesto regionale che vede la Campania stabilmente in testa nei Rapporti Ecomafia di Legambiente per numeri di reati ambientali. E anche i dati dell’ultimo anno non sono positivi. Dal primo gennaio 2012 al 31 agosto 2013, secondo i dati raccolti dai Vigili del fuoco su incarico del viceprefetto Donato Cafagna (che dal novembre del 2012 segue per conto del ministero dell’Interno l’attività di monitoraggio e contrasto dei traffici e degli smaltimenti illegali di rifiuti nella Terra dei fuochi), i roghi di rifiuti, materiali plastici, scarti di lavorazione del pellame, stracci sono stati ben 6.034, di cui 3.049 in provincia di Napoli e 2.085 in quella di Caserta. Da gennaio ad agosto del 2013 si è registrato, fortunatamente, un calo degli incendi dolosi di rifiuti, che rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente sono passati da 3.101 a 1.894, con una riduzione del 38,9%. Un primo segnale positivo dell’azione dello Stato, che va decisamente rafforzata.