"Il decreto è stato notificato e poi pubblicato in Gazzetta Ufficiale prima della fine del periodo di sospensione; questo fatto è attualmente in corso di verifica. Tuttavia, è improbabile che l'Italia voglia immediatamente far entrare in vigore il decreto, considerato che sia il Regno Unito che i Paesi Bassi hanno presentato pareri circostanziati durante il periodo di sospensione, che devono essere tenuti in considerazione".

E' quanto risponde la Direzione Generale Ambiente della Commissione Europea alla nostra richiesta di chiarimenti sull'attuale situazione del bando.

La Direzione Industrie ed Imprenditoria ci aveva già spiegato che la Commissione non aveva potuto pronunciarsi al termine dello standstill period proprio in ragione dell'adozione del decreto, avvenuta prima dello scadere dei termini. (Articolo completo qui), e che la questione era passata quindi sotto la competenza della Direzione Ambiente.

"La procedura di infrazione avviata per affrontare la questione del bando dei sacchetti non biodegradabili è ancora aperta. Stiamo continuando a monitorare la situazione per poter valutare quali saranno i prossimi passi della Commissione in questo frangente".

Come già ribadito nella lettera inviata dal Commissario Potocnik in risposta ad Assobioplastiche, Chimica Verde e Legambiente, la Commissione sta esaminando tutte le vie possibili per affrontare la questione del consumo dei sacchetti usa e getta a livello europeo: "L'obiettivo è limitare l'impatto negativo sull'ambiente, favorire la prevenzione dei rifiuti e un uso più efficiente delle risorse, limitando allo stesso tempo anche l'impatto dei provvedimenti a livello socio-economico".

Insomma, sulla necessità di ridurre l'uso dei sacchetti in plastica usa e getta la Commissione è in prima linea. Sulle modalità per farlo però, le vie sono tante.

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