Genova invasa dai cinghiali. Valerio: "Hanno imparato a mangiare nei cassonetti dell'umido"
Federico Valerio: "I cassonetti dell'umido possono essere una facile fonte di cibo e ciò potrebbe spiegare la pubertà (e la prolificità) dei cinghiali cittadini". Inoltre secondo lo studioso è "la crescente esposizione a composti interferenti con il sistema endocrino (ftalati, diossine, PCB) a spiegare La pubertà precoce delle cinghialesse genovesi
21 October, 2013
Dal Blog di "Federico Valerio - scienziato preoccupato"
«La nostra regione (la Liguria, ndr) e l’unica in Italia dove si verifica questo inspiegabile fenomeno. Ricerche che ha condotto l’università, hanno stabilito che in Europa solo Barcellona e Berlino hanno questo problema e nessuno ha trovato una soluzione.
La pubertà precoce delle cinghialesse genovesi mi ricorda molto un analogo fenomeno registrato negli umani appartenenti alla società dei consumi. Bambini e bambine delle società opulente entrano nella pubertà sempre più precocemente, rispetto a quanto accadeva ai loro genitori e ai loro nonni.
La crescente esposizione a composti interferenti con il sistema endocrino (ftalati, diossine, PCB... ) potrebbe essere la comune spiegazione del fenomeno.
Cinghiali e umani condividono la caratteristica di essere al vertice della catena alimentare e quindi di concentrare al massimo, nei propri tessuti adiposi, composti persistenti e bio accumulabili, quali quelli in precedenza elencati. E il fatto che i cinghiali genovesi abbiano imparato che i cassonetti dell'umido possono essere una facile fonte di cibo potrebbe spiegare la pubertà (e la prolificità) dei cinghiali cittadini.
Quest'ipotesi, molto plausibile, merita uno studio serio, anche a tutela della nostra specie. A giorni a Genova partiranno delle battute di caccia selettive a cinghiali maschi e a femmine gravide.
Prima di trasformarli in bistecche e salami, sarebbe utile raccogliere campioni del loro grasso e analizzarlo, confrontando il contenuto di interferenti del sistema endocrino con quello di cinghiali che non hanno ancora conosciuto il benessere della crescita continua».