Pechino, l'ambasciatore USA torna a casa: "Troppo smog, a rischio cancro"
Gary Locke, ambasciatore per Barack Obama in Cina abbandona la missione dopo due anni e mezzo: i livelli di inquinamento della città continuano a salire, nonostante le rassicurazioni e i piani del Governo cinese, e il rischio per la salute è ormai troppo alto
21 November, 2013
Troppo smog a Pechino e l'ambasciatore americano getta la spugna. Gary Locke, l'inviato di Barack Obama in Cina, ha annunciato le dimissioni: lascerà il posto all'inizio del 2014, dopo appena due anni e mezzo di servizio, per far ritorno nella sua Seattle. Secondo il Financial Times, che cita fonti vicine alla famiglia, tra le ragioni della partenza anticipata ci sarebbe la preoccupazione per gli straordinari livelli di inquinamento nella capitale cinese: un'inquietudine analoga a quella che ha già indotto molti executive stranieri e diplomatici, specie se con famiglie e figli piccoli, ad andarsene dalle città cinesi.
Maurizio Molinari, corrispondente dagli Stati Uniti per La Stampa, conferma i motivi dell'abbandono ma svela dei particolari curiosi: «Che i livelli di smog siano difficili da tollerare è cosa talmente nota da spingere molti diplomatici a rinunciare a farsi accompagnare a Pechino dai famigliari ma Locke è andato oltre la denuncia: ha iniziato a far pubblicare dal sito web dell’ambasciata aggiornamenti e previsioni, ora per ora, del livello di inquinamento dell’aria della capitale cinese. In inglese e cinese. Dando vita ad una vera e propria controinformazione climatica. E le conseguenze di tali e tanti allarmi è stato lui stesso il primo ad adottarle: chiedendo a moglie e figli di tornare, un anno fa, nei dintorni di Seattle perché “per i bambini piccoli questo clima non è consigliabile”. La stampa locale, che già poco lo sopportava, ha così iniziato a criticarlo, con toni in crescendo, puntando soprattutto a metterlo in contraddizione con l’origine cinese della sua famiglia: “Come è possibile che non parla la nostra lingua?”, “Perché ha scelto di lavorare per gli americani?”.»
Al di là degli incarichi diplomatici di Locke, l'allarme inquinamento in Cina è grave, con Pechino che resta tra le peggiori città al mondo per la cattiva qualità dell'aria. Smog, scarichi industriali e sfruttamento del carbone per produrre energia, lasciano il segno nella capitale del Paese del Dragone, che, secondo gli esperti, diventerà entro il 2025 la nazione con il più alto numero di malati da cancro al polmone. Un problema, quello dell'inquinamento dell'aria in Cina, sfociato in denunce vere e proprie per la difesa della salute, come quella di fine febbraio quando alcuni studi e ricerche sanitarie sono state coperte dal segreto di Stato. Negli ultimi 30 anni in Cina il tasso di mortalità di pazienti affetti da cancro al polmone ha visto un incremento del 465%. Secondo l'Oms la responsabilità è principalmente del fumo (anche quello passivo) e del forte inquinamento delle città (Vedi qui).
Tra le nuove misure del Ministero della Protezione ambientale cinese si pensa alla chiusura delle scuole, alla riduzione dell'orario di lavoro e ad altre iniziative necessarie per ridurre l'inquinamento. Ma nonostante gli annunci e le denunce, il livello d'inquinamento in Cina continua a peggiorare, soprattutto per l'uso del carbone come fonte di energia. Le autorità di Pechino hanno dichiarato più volte che intendono tagliare il consumo di carbone portandolo al di sotto del 65% del consumo totale di energia primaria entro il 2017, incrementare l'energia pulita e prevedere per le industrie un taglio delle emissioni del 30%.
Rassegna stampa internazionale:
Gary Locke, U.S. Ambassador To China, To Step Down - The Huffington Post
Gary Locke to Leave as U.S. Ambassador to China - The New York Times
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