Tra tagli e sostituzioni, gelo sul trasporto pubblico torinese
Nel 2014 sono previsti tagli al trasporto pubblico locale di altri dodici milioni di euro. In attesa della vendita del 49% di GTT ai privati e mentre divampano le polemiche, come quelle sulla dismissione della "metropolitana leggera", il futuro del trasporto pubblico è sempre più appeso ad un filo.
28 November, 2013
di Fabio Zanchetta
Il trasporto pubblico locale torinese rischia il collasso.
In previsione della sforbiciata di 12 milioni di euro prevista dal ministero dei trasporti (tramite fondi regionali), che andrebbe a sommarsi ai ventisei già tagliati dal 2010, si teme che la qualità del servizio possa venire fortemente compromessa.
Di fronte alla prospettiva di nuove pesanti sforbiciate l’assessore alla viabilità Claudio Lubatti, reduce da una riunione romana sul tema, ha ammesso: «Non so se riusciremo a mantenere la qualità del servizio ». Preoccupato anche Valter Ceresa, l'ad di GTT (in attesa della vendita del 49% dell'azienda ai privati): « Il taglio previsto per gli anni futuri comporterà necessariamente la revisione dei percorsi dei mezzi pubblici. Non sarà certo possibile garantire lo stesso livello di servizio »
Entro fine dicembre dovrà essere presentata una nuova griglia degli spostamenti dei mezzi pubblici che dovrà tenere conto di una riduzione di quasi 11 milioni di km percorsi in un anno dall'intera flotta. Un indebolimento del servizio che sta creando i primi focolai di polemica che già erano divampati in merito alla possibile dismissione della "metropolitana leggera", il famoso tram 3.
L'assessore Lubatti, attivo su Facebook nel gruppo Torino Sostenibile, ribadisce sul social network la sua preoccupazione sui tagli benché smentisca la notizia apparsa martedì 26 novembre su Repubblica di Torino in merito alla dismissione e sostituzione del tram 3: «Stiamo ragionando su alcune questioni che riguardano le linee tranviarie e la sostituzione del tram è solo una delle ipotesi prese al vaglio. E comunque, la soluzione relativa al tram 3 non è in o.d.g.»
Tuttavia la preoccupazione sale. Se c'è chi evidenzia la profonda discrasia fra le strategia politiche delle amministrazioni locali in cui si fa gara a chi esalta maggiormente il trasporto pubblico e la realtà dei fatti c'è anche chi paventa le cinque giornate di sciopero di Genova a monito dei giorni cupi che ci attendono.