No a alla privatizzazione dei rifiuti in Colombia: destituito e poi reintegrato il sindaco di Bogotà
Lunedì 9 gennaio la decisione del Procuratore Generale di destituire il sindaco di Bogotà, Gustavo Petro, per ragioni legate alla raccolta e alla gestione dei rifiuti. Dopo che un tribunale amministrativo ha annullato la destituzione, la Commissione Interamericana dei Diritti Umani ha rimosso dall'incarico il Procuratore Generale
22 January, 2014
Il sindaco di Bogotà, Gustavo Petro, è stato destituito dal Procuratore generale dello Stato, Alejandro Ordoñez. Poi la destituzione è stata bloccata da un tribunale amministrativo. Infine è intervenuta contro il Procuratore Generale addirittura la Commissione Interamericana dei Diritti Umani, che ha avviato la destituzione del Procuratore Generale che aveva tentato di destituire il primo cittadino. E' uno dei più gravi conflitti istituzionali avvenuti ultimamente in America Latina ed ha avuto come tema - in parte come pretesto ma in parte come conflitto tra interessi pesanti - la raccolta e la gestione dei rifiuti. Il sindaco Petro ha infatti estromesso due compagnie private dalla gestione dei rifiuti, l'ha ri-pubblicizzata e ha assunto i riciclatori infomali, seguendo il programma "Basura Cero".
Come scrive il giornalista argentino Raul Zibechi "quel che ha scatenato la crisi e la sua successiva destituzione è stata la decisione di trasferire la raccolta dei rifiuti all’impresa pubblica Acque di Bogotà, decisione presa il 18 dicembre 2012. Gli imprenditori hanno boicottato il trasferimento e, per alcuni giorni, si è vista la città sommersa dall’immondizia. Per fare pulizia il municipio è stato costretto ad ingaggiare dei camion. È stata avviata, inoltre, la regolarizzazione dei 14.500 lavoratori che fanno la raccolta dell’immondizia in modo informale. Secondo tutte le analisi, la realizzazione di questa giusta decisione è stata un po’affrettata, ma nessuno ha accusato Petro di corruzione o di cattiva gestione dei fondi pubblici. Le ragioni che lunedì 9 dicembre 2013 il procuratore ha sostenuto per procedere alla destituzione sono tre: aver firmato accordi per la raccolta dell’immondizia con un’impresa priva della necessaria esperienza; aver violato i principi di libera impresa e concorrenza imponendo limiti alle imprese affinché non si offrissero per il servizio; autorizzare l’uso di camion per pulire la città. La relazione tra le accuse e le sanzioni è assolutamente sproporzionata. I danneggiati dalla decisione di Petro sono due imprenditori degli appalti: William Vélez, del Gruppo Ethuss, e Alberto Ríos, legato al Gruppo Nule. Vélez è uno dei beneficiari di grandi appalti di opere dello Stato (pulizia e autobus urbani, l’aeroporto di Bogotà) ed è “il più rappresentativo di una nuova classe imprenditoriale che si è rafforzata nell’era di Uribe attraverso i grandi contratti con lo Stato, e che fa già parte dei nuovi cacaos colombiani” (personaggi ricchi e potenti che appoggiano le carriere politiche, ndt) (Semana, 21 novembre 2009)".
I colpi di scena giudiziari sono avvenuti tra il 13 e il 15 gennaio, prima con la decisione del Tribunale Amministrativo di Cundinamarca di interrompere il processo di destituzione, poi con l' intervento della Commissione Interamericana.