Gerbido, primi risultati del biomonitoraggio: "Lo stato di salute complessivo della popolazione è nella norma"
Primi dati da SPoTT, il sistema di sorveglianza progettato e condotto dai servizi di epidemiologia regionali, Arpa, ASL TO3, ASL TO1 e Istituto Superiore di Sanità per valutare i potenziali effetti avversi dell'inceneritore di Torino
29 January, 2014
Sono stati presentati, presso il comune di Torino, i primi risultati del programma di biomonitoraggio realizzato da SPoTT nel 2013 riguardanti i dati relativi allo stato di salute generale, agli esami ematochimici di base e ai livelli di accumulo di metalli prima dell’avvio dell’impianto di incenerimento del Gerbido. Si tratta del più grande intervento di questo genere mai condotto in Europa sulla popolazione residente nei pressi di un inceneritore di rifiuti solidi urbani. Obiettivo di SPoTT è la valutazione dell’andamento degli indicatori oggetto dello studio nella popolazione residente in prossimità dell’impianto dopo la sua entrata in funzione.
Sono stati coinvolti 198 residenti nell’ASL TO3 (tutti nell’area di ricaduta prevalente delle emissioni), 196 nell’ASL TO1 (tutti fuori dall’area di ricaduta), 13 allevatori (di aziende nei pressi dell’impianto) e 23 lavoratori addetti all’impianto stesso. A giugno-luglio 2013, a impianto spento, sono stati eseguiti prelievi di urine e sangue per la ricerca di metalli, PCB (policlorobifenili), diossine e IPA (Idrocarburi Aromatici Policiclici), dei comuni parametri ematochimici di base utili ad un inquadramento dello stato di salute generale, di una selezione di test ormonali, della misurazione della pressione arteriosa e della funzionalità respiratoria. Tutte le persone sono state intervistate per raccogliere dati sulle abitudini alimentari e voluttuarie utili per l’interpretazione dei risultati, e sulla percezione del rischio.
Al momento sono disponibili i risultati dei parametri ematochimici di base (quali glicemia, azotemia, colesterolo, etc), dei test ormonali, della pressione e della funzionalità respiratoria, nonché quelli sulla percezione del rischio.
I primi risultati, condivisi dal Comitato Tecnico Scientifico, mostrano che lo stato di salute complessivo della popolazione residente da almeno 5 anni nell’area è nella norma e che non vi sono importanti differenze tra le due ASL.
Tra i primi risultati vi sono quelli relativi a 18 metalli nelle urine e al piombo nel sangue. Si tratta di tutti i metalli considerati nell’Autorizzazione Integrata Ambientale, dove era prescritta l’indagine epidemiologica, cui sono stati aggiunti 4 metalli legati alle emissioni da traffico veicolare (iridio, palladio, platino, rodio) in considerazione della loro presenza negli scarichi delle marmitte catalitiche, e il berillio, indicatore di emissioni industriali.
Per la maggior parte dei metalli i livelli riscontrati sono vicini a quelli determinati in altri gruppi di popolazione italiana. Valori significativamente più elevati rispetto ai valori pubblicati in precedenza sono stati rilevati per palladio e tallio. Tali risultati testimoniano le modifiche costruttive avvenute negli ultimi anni nelle marmitte catalitiche (palladio) e la presenza di processi industriali (tallio) a Torino rispetto ad altre aree del nostro Paese.
Sono state riscontrate alcune differenze nelle due aree: i livelli di Cromo, Iridio, Manganese, Platino e Antimonio sono più elevati nei residenti nell’ASL TO3; i livelli di Cadmio, Cobalto, Stagno e Tallio sono più elevati nei residenti nell’ASL TO1.
I risultati delle analisi effettuate sugli allevatori sono comparabili a quelli dei residenti per quel che riguarda sia le analisi cliniche, sia i metalli. Solo i valori mediani di zinco e di piombo sono risultati un po’ più elevati tra gli allevatori anche se comunque paragonabili a quelli riscontrati in altri studi condotti su popolazione generale italiana.
Per i 23 lavoratori presenti in impianto a giugno 2013 è stato effettuato il biomonitoraggio secondo le stesse modalità della popolazione residente. Anche i lavoratori che si aggiungeranno, mano a mano che si procederà con le assunzioni da parte di TRM, saranno sottoposti a biomonitoraggio. I risultati mostrano che lo stato di salute dei lavoratori dell’impianto è nella norma e che non vi sono importanti differenze tra lavoratori con mansioni amministrative e tecnici addetti alle linee di incenerimento. Per quel che riguarda i metalli, la maggior parte delle determinazioni presenta livelli paragonabili a quelli riscontrati nei residenti.
Tutta la documentazione tecnico-scientifica ed altre informazioni di interesse pubblico sul programma SPoTT sono disponibili nell’apposito spazio web progettuale (www.dors.it/spott) ove nei prossimi giorni sarà pubblicato anche il report riguardante i primi risultati del biomonitoraggio, nonché in copia sul sito di Arpa Piemonte. I risultati individuali verranno consegnati su richiesta da parte degli interessati.
Per Ennio Cadum, responsabile del Dipartimento di Epidemiologia e Salute Ambientale dell’Arpa Piemonte che ha condotto le analisi statistiche, “i risultati sono molto interessanti e permettono una valutazione di base utile a controlli futuri, oltre a costituire un’informazione di per sé utile anche per altre aree del nostro Paese nonché per i Paesi dell’Unione Europea, dove valutazioni di questo genere sono rarissime o assenti”
Il direttore generale dell’Arpa Piemonte, Angelo Robotto, esprime “la soddisfazione per questi risultati che documentano l’importanza della collaborazione con e tra gli Enti coinvolti nell’ambito delle attività istituzionali dell’Agenzia. Tematiche ambientali rilevanti, come questa del termovalorizzatore di Torino, impegnano l’Agenzia sia sotto l’aspetto ambientale, sia sotto quello epidemiologico ai più alti livelli di competenza tecnico scientifica oggi disponibile”.