Polemica Ator-Conai al convegno sulla governance dei rifiuti di Beinasco (To)
Paolo Foietta, presidente di Ator, accusa: “Il Conai che non ha scopo di lucro dovrebbe riconoscere ai Comuni i maggiori costi della raccolta differenziata, invece accantona milioni di euro ”. “Ognuno fa il suo gioco ma è scorretto diffondere la notizia che Conai sottrae risorse ai Comuni” risponde Luca Piatto del Conai
31 January, 2014
Al convegno “La governance dei rifiuti: quale miglior organizzazione?”
di giovedì 30 gennaio, organizzato a Beinasco (To) dal consorzio Covar 14 in collaborazione con ACR+, si è parlato anche dei corrispettivi ai comuni per la raccolta differenziata e non è mancata una polemica diretta sui flussi economici del Conai, che ha visto come accusatore Paolo Foietta, presidente di Ator e uno dei relatori dell'incontro, e come difensore Luca Piatto, responsabile dell’Area Rapporti con il Territorio Conai.
“Un sistema che opera senza scopo di lucro come il Conai – ha detto Foietta durante il suo intervento - dovrebbe riconoscere ai Comuni i maggiori costi della raccolta differenziata, come indicato nella legislazione nazionale vigente”(D.lgs 22/97, che pone in capo a Conai l’obbligo di copertura integrale, anche tramite decreto del Ministero dell’Ambiente, “dei costi della RD dei rifiuti di imballaggio da versare ai Comuni" Art.. 221, comma 10, Dlgs 152/2006, pone in carico ai produttori consorziati nel Conai il “corrispettivo per i maggiori oneri relativi alla raccolta differenziata degli imballaggi conferiti al servizio pubblico per i quali si richiede al Conai o Consorzi di filiera di procedere al ritiro”, ndr). “Invece il sistema complesso di allegati tecnici e l'interesse rivolto soprattutto alla tutela dei produttori ha fatto sì che, negli anni, il Conai abbia accantonato un “tesoretto” di diverse centinaia di milioni di euro. Il solo consorzio Corepla in particolare ha messo da parte 223 milioni; risorse sottratte ai comuni, senza che venisse fornito loro alcuno strumento utile a sviluppare interventi operativi in merito”. “Inoltre – ha aggiunto Foietta - nel corso degli anni le fasce di qualità sulla base delle quali Corepla attribuisce o meno il corrispettivo alla raccolta si sono ristrette, creando tutti i presupposti per cui i comuni, per continuare ad incamerare i contributi, sono stati costretti ad effettuare dei cicli intermedi di pre-pulizia della plastica con un aggravio dei costi per il cittadino”.
Il microfono passa a Luca Piatto che risponde: “Premetto che Conai non deve riconoscere i costi della raccolta differenziata, bensì coprire i maggiori oneri della raccolta dei rifiuti di imballaggio, determinati secondo criteri di efficacia, efficienza ed economicità. Sulle fasce, l'intento non era assolutamente quello di non pagare i contributi ai comuni, o di pagarne il meno possibile, bensì di migliorare la qualità dei materiali onde garantire il successivo avvio a riciclo” dice il responsabile dell’Area Rapporti con il Territorio Conai, che ci tiene a precisare come nell'accordo precedente tra l'Anci e il consorzio ci fosse scritto che “raggiunti gli obiettivi fissati per il 2008, il ritiro sarebbe comunque proseguito con “ritiro universale”, cosa che è avvenuta visto che, nonostante la raccolta aumenti, tutti gli imballaggi vengono ritirati e ai comuni viene riconosciuto un corrispettivo pieno”. Per quanto concerne invece quello che Foietta definisce il “tesoretto” di Conai, Piatto sostiene che “è comprensibile che in una fase di negoziazione ognuno faccia il suo gioco ma che è scorretto diffondere la falsa notizia che Conai sottrae risorse ai Comuni. Il sistema dei Consorzi di Filiera ha negoziato con Anci i corrispettivi per i maggiori oneri della raccolta differenziata e questi sono riconosciuti ai Comuni. Il CAC (contributo ambientale) viene definito di conseguenza, tenendo peraltro conto che il sistema ha anche costi di gestione e di avvio a recupero dei materiali che ritira. Negli anni passati è accaduto che alcuni Consorzi di Filiera siano andati in deficit, avendo sostenuto maggiori costi rispetto ai ricavi. Dal 2009 tale situazione è stata aggravata dalla crisi economica che ha colpito anche il settore industriale. Per questa ragione nel 2010 sono stati aumentati i CAC e questo ha determinato maggiori ricavi rispetto ai costi sostenuti, maggiori ricavi che in parte servivano a ripianare l'esposizione degli anni precedenti, in parte a sostenere l'aumento dei conferimenti da raccolta differenziata negli anni successivi, soprattutto proveniente dal Sud Italia, peraltro in qualche caso di scarsa qualità”.
La polemica tuttavia non si esaurisce qui, perché Foietta critica il Conai anche per ciò che concerne la raccolta congiunta multimateriale, quella che riguarda plastica e lattine per intendersi: “La raccolta multimateriale è stata avviata nel territorio della Provincia di Torino a partire dal 2006 e ha portato al raggiungimento di risultati quantitativamente eccellenti e qualitativamente adeguati. Nonostante in diverse occasioni il consorzio abbia riconosciuto la validità del sistema messo in pratica sul territorio torinese, non ha mai incentivato il suo sviluppo, ma incomprensibilmente lo ha ostacolato e disincentivato” . “Non è così – è stata la risposta di Piatto – anzi noi siamo tra quelli che la vogliono e la sostengono maggiormente”. La chiusura è di Foietta che fa una considerazione sul futuro ormai prossimo: “L'auspicio è che in questa fase di discussione per il rinnovo dell'accordo Anci-Conai (la cui validità è stata prorogata al 31 marzo 2014, ndr) ognuno faccia veramente la propria parte per arrivare ad un testo equilibrato, compresa l'Anci che deve svolgere a pieno la sua funzione, facendo gli interessi dei cittadini e non delle aziende municipalizzate”. Auspicio condiviso anche da Piatto.