Adunata degli Alpini di Pordenone: “Per farne un evento green concertazione tra tutte le parti coinvolte”
Luca Mariotto, amministratore unico di Gea, l'azienda dei servizi ambientali di Pordenone, spiega ad Eco dalle Città com'è stata creata la prima adunata nazionale degli Alpini “green” in programma dall'9 all'11 maggio: “Fatto un lavoro di concertazione tra tutte le pati coinvolte. Sicuramente un modello da esportare”
08 May, 2014
L'87esimo raduno nazionale degli Alpini, che si svolgerà dal 9 all'11 maggio a Pordenone, sarà un raduno all'insegna della sostenibilità. Accampamenti e alloggi collettivi con isole ecologiche per la raccolta differenziata, l'iobbligo per chi somministra cibo e bevande di usare solo stoviglie compostabili, raccolta degli oli esausti e dei tappi di sughero. Un 'iniziativa che prenderà parte anche a ''Let's Clean Up Europe Day'', la campagna europea contro il littering e l'abbandono di rifiuti lanciata dal Commissario all'Ambiente Janez Potocnik, che si svolgerà in tutta Europa il 10 maggio 2014. Eco dalle Città ne ha parlato con Luca Mariotto, amministratore unico di Gea, l'azienda dei servizi ambientali di Pordenone.
L’impegno che Gea si è dato è raggiungere una percentuale di raccolta differenziata di almeno metà dei rifiuti raccolti. Pensate di riuscirci?
Il 50% va inteso non come metà dei rifiuti prodotti durante i giorni dell'adunata, in cui prevediamo che si arriverà ad una produzione di circa 350mila tonnellate se non 400, bensì il 50% del materiale che finirà per terra. Chi è stato ad un evento del genere, così grande e patecipato, sa che moltissime cose finiscono a terra. Ci sono anche i rifiuti prodotti da tutta una serie di realtà “extra organizzazione”, come accampamenti non ufficiali o altro, che non è facile intercettare. L'obiettivo del 50% è stato dichiarato partendo da questa consapevolezza e valutando i numeri delle altre adunate. Per quanto riguarda invece gli accampamenti organizzati e gli alloggi collettivi, dove verranno predisposte delle isole ecologiche per la raccolta di organico, vetro, di multimateriale (carta e cartone, lattine ed altri imballaggi in metallo, imballaggi in plastica e in legno) e di rifiuto secco residuo, prevediamo risultati molto positivi. D'altra parte con questi 4 flussi abbiamo puntato su un conferimento e una raccolta molto semplici.
In più ci saranno gli angeli della raccolta a dare una mano. Chi sono e cosa faranno di preciso?
Sono 100 ragazzi, divisi tra referenti e semplici, che aiuteranno gli Alpini e tutti coloro che parteciperanno all'adunata nel fare appunto una corretta raccolta differenziata. Sono stati scelti con un bando di selezione e formati in una serie di incontri. Non solo accoglieranno ed informeranno le persone sulle corrette modalità della raccolta, ognuno in una specifica zona assegnata, ma coadiuveranno gli operatori di GEA nelle operazioni stesse di svuotamento dei contenitori e di supporto alla cittadinanza. Saranno riconoscibili dalla maglia verde. Abbiamo scelto di adottare questa soluzione per evitare i soliti volantini informativi, che non solo producono ulteriori rifiuti ma non hanno la stesso valore del rapporto diretto tra le persone. Volantini ce ne saranno, ma li abbiamo ridotti ad uno per ogni camera e tenda. In più è disponibile un' pp gratuita per smartphone si Android che iOS contenete la guida al riciclo. Tutta l'aduata sarà all'insegna di meno rifiuti possibili dunque.
Sono soluzioni che prevedete possano essere adottate anche per eventi futuri?
Non pensiamo che il modello Pordenone e il modello specifico adottato per l'adunata sia esportabile tout court, perché ogni luogo, ogni città, ogni contesto ha le sue specificità. Crediamo invece che sia esportabile il modello del rapporto stretto che abbiamo avuto con i consorzi di Conai, con Novamont e gli altri soggetti impegnati nell'organizzazione dell'evento. Una concertazione tra tutte le parti coinvolte, anche quelle più piccole. Abbiamo “fatto rete” sul territorio, ricevendo anche diversi aiuti da altri consorzi, che ad esempio ci hanno prestato dei contenitori per la raccolta, così come dalle spiaggie del Veneto. D'altra parte, per un evento che produrrà in pochi giorni i rifiuti normalmente prodotti in un mese dalla città, era impensabile fare affidamento solo sulle nostre risorse, oppure decidere di comprarr nuovi materiali che poi sarebbero rimasti facilmente inutilizzati.