Citytech a Roma: Improta, risposte concrete per vincere sfida culturale su traffico e mobilità
L'assessore alla Mobilità e ai Trasporti di Roma Capitale, Guido Improta, apre la due giorni romana di Citytech, lanciando alla città la sfida di una mobilità dolce e sostenibile contro l'uso privato - e aggressivo - dell'auto privata
10 June, 2014
“La sfida della mobilità intelligente, soprattutto per le città metropolitane, sarà innanzitutto una sfida culturale che potrà essere vinta soltanto se si riuscirà a regolamentare meglio l’uso del territorio, a migliorare la propria accessibilità e vivibilità, a reinterpretare il rapporto della città con le persone e tra le persone”.
Con queste parole Guido Improta, assessore alla Mobilità e ai Trasporti di Roma Capitale, ha dato il via alla due giorni di Citytech , contenitore d’Idee sulla Mobilità Nuova. “Questa amministrazione, seppure insediata da un anno, ha preso di petto i molti problemi ereditati dal passato e che, a mio avviso sono riconducibili a due grandi questioni: il malfunzionamento delle istituzioni e il poco efficace governo dei processi da un lato; la scarsa consapevolezza culturale del ruolo di cittadini dall’altro, che ha lasciato spazio ad una maggioranza di abitanti-predatori attenti ad evidenziare cosa dovrebbero fare gli altri senza porsi il problema delle proprie responsabilità”.
Elevato tasso di motorizzazione, scarsa qualità del servizio di trasporto pubblico locale, disponibilità di trasferimenti da Stato e Regione Lazio che sfugge a qualsiasi logica economica: questi alcuni dei problemi sottolineati da Improta per la città di Roma, così come evidenziato anche nel Libro Bianco sulla Mobilità e i Trasporti dell’Eurispes. “A ciò si aggiunge – ha detto Improta - un livello di programmazione strategica che quando ha preso in considerazione la realizzazione delle grandi opere non si è preoccupato né del rispetto dei tempi di esecuzione né dei costi che l’entrata in esercizio avrebbe comportato e la loro compatibilità con i saldi di finanza pubblica. Siamo in una città che è scenario di una lotta per la conquista dello spazio pubblico che provoca oltre 150 morti ogni anno con un tasso di pendolarismo tra l’extra GRA e l’intra GRA che senza una regia culturale, prima che istituzionale, porterà a fenomeni sempre più diffusi di congestione e dunque di perdita di competitività per il nostro territorio e per le attività sociali ed economiche che su di esso insistono”.
Le risposte a questa situazione son il nuovo PGTU che, ricorda Improta, “mancava dal 1999, quando la popolazione che viveva fuori GRA era del 18%, contro l’attuale 26%, e quando il tasso di pendolarismo era più basso del 50%. Si sta puntando inoltre sul potenziamento della mobilità pubblica, condivisa e dolce invece che su una mobilità privata, egoistica e aggressiva; abbiamo indicato la strada delle opportunità di crescita sostenibile e di un più efficiente uso delle risorse disponibili, in modo da favorire un incremento dei servizi a infrastrutture esistenti. L’obiettivo è quello di portare i cittadini a scegliere tra diverse opzioni di trasporto e, conseguentemente, ad adottare comportamenti individuali che determinino un ribilanciamento modale e un ripensamento delle abitudini anche per quanto attiene alla logistica delle merci. Determinante, in questa ottica – ha concluso Improta – è l’aiuto che ci può arrivare dall’innovazione di processo e dall’uso delle tecnologie al servizio dell’infomobilità, della bigliettazione elettronica, delle ZTL: presto ci doteremo di un Masterplan ITS, la cui progettualità sarà alla base delle richieste di finanziamento che Roma Capitale avanzerà all’interno di Horizon2020, ma anche del Programma Operativo Regionale e del Programma Operativo Nazionale ‘Città Metropolitane’”.