Sconto rifiuti per i mercati. Ma le famiglie pagano di più
Tari, ridotta la tariffa alle categorie più colpite nel 2013 - da La Stampa del 9.07.2014
09 July, 2014
di Andrea Rossi
Alle 433 mila famiglie torinesi che pagano la Tari, la tassa rifiuti, farà poco piacere. Però è così: il Comune ha deciso di mantenere la promessa fatta l’anno scorso dal sindaco ad ambulanti e ristoratori - «rivedremo le vostre tariffe» - scaricando lo sconto sulle cosiddette utenze domestiche. Se nel 2013 dei 205 milioni complessivi 92,2 erano a carico delle famiglie e 112,7 delle attività, quest’anno i 206 milioni verranno spalmati così: 109,2 alle attività e 96,8 alle famiglie. Bisogna però considerare altri fattori: l’anno scorso con la Tares si pagava anche una maggiorazione di 30 centesimi a metro quadrato per i servizi indivisibili che andava a Roma, balzello sparito e sostituito dalla Tasi, che a Torino pagano solo i proprietari di prima casa. Dunque chi vive in affitto pagherà meno del 2013. Per i proprietari dipende da caso a caso, ma il Comune fanno notare che il combinato Tasi e Tari del 2014 alla fine varrà 57 milioni in meno della coppia Imu-Tarsu 2012.
Lo sconto ai tartassati
Finora le famiglie hanno pagato due rate di Tari saldando il 40% della Tares 2013. Ambulanti, baristi e ristoratori vedranno la tariffa scendere di 10 milioni, l’11%. Dopo mesi di trattative il Comune ha trovato la quadra con i rappresentanti delle categorie più colpite lo scorso anno. Bar, ristoranti, mercati - per effetto della legge, secondo cui più rifiuti produci e più paghi - si erano trovati a fronteggiare aumenti del 20%, che sarebbero stati anche del 50 o del 70 se Palazzo Civico già all’epoca non ci avesse messo una pezza. Gli ambulanti dei mercati scesero in strada, bloccarono Porta Susa, circondarono più volte il Comune fino a ottenere un confronto.
Il verdetto è di ieri: gli assessori a Bilancio, Commercio e Ambiente, Passoni, Mangone e Lavolta, hanno deciso lo sconto dell’11 per cento (circa 300 euro considerando un banco al mercato di 10 metri quadri che lavora sei giorni la settimana), da far valere sulle rate finali del 15 ottobre e 15 novembre. Con le prime tre dovranno pagare il 50% del 2013 (per le altre utenze non domestiche, cioè uffici, negozi, imprese è il 70 per cento). «Il piano per la raccolta rifiuti vale 205,9 milioni. Rispetto all’anno scorso l’aumento è solo dello 0,88%, anche grazie a risorse messe a disposizione dall’amministrazione», spiega l’assessore al Bilancio Gianguido Passoni. Il Comune ha stanziato un milione e ridotto di 700 mila euro i costi di riscossione, mentre Amiat aveva alzato il suo conto di oltre 2 milioni.
Con questa manovra si cerca anche di arginare la flessione degli introiti, massiccia nei mercati, dove poco più del 60% delle bancarelle ha pagato la Tares 2013 contro oltre il 70 degli anni scorsi. Un segno dell’impatto della nuova tassa. «Ci aspettavamo che l’aumento dell’anno scorso fosse interamente azzerato», spiega Johnny Iorio presidente dei mercatali dell’Anva Confesercenti. «Però siamo sulla buona strada. Il Comune sta rivedendo lo studio sulla reale produzione dei rifiuti e sui banchi effettivamente presenti nei mercati. Nel 2015 pagheremo meno ancora.».