Milano verso Expo. Le contraddizioni del successo dell'umido e degli sprechi di cibo
Versione più ampia dell 'intervento di Paolo Hutter per Repubblica di Milano del 13.07.2014 Sui 13 chili di umido a testa al mese, quanto è spreco di cibo?
13 July, 2014
di Paolo Hutter
Successi della raccolta differenziata dell'umido, preparazione dell'Expo 2015, riduzione dello spreco di cibo: stiamo entrando nel vivo, sono aspetti collegati ma anche contradditori. Se chiarite nei loro termini, e partecipate nella attenzione pubblica potremo considerarle fertili contraddizioni.
La missione dell'Expo è "nutrire il pianeta", come è noto, anche se resta ancora da impegnarsi per collegare il tema cibo e l'idea di Milano, che nel mondo verrebbe vista piuttosto come "vestire il pianeta". La riduzione dello spreco di cibo non è un semplice accorgimento con qualche risultato in termini assistenzialistici, ma un nuovo punto di vista che negli ultimi anni ha preso molta forza per la sua portata strategica. Si parla di lanciare in occasione di Expo un protocollo mondiale, si susseguono e confrontano dati sul valore dello spreco di cibo in termini di migliaia di miliardi, e soprattutto in termini di territorio, energia, acqua sprecati per una sovraproduzione costante. Che in una città ricca e senza problemi di fame ( ma di miseria sì) come Milano si metta adesso attenzione alle mense scolastiche, ai ristoranti, e così via, è già una fertile contraddizione. Che in occasione di una 'Expo che rischia - obiettivamente e in parte inevitabilmente - di essere una fiera gastronomica, si punti alle scatole salva cibo e ai sacchetti salva merenda è un'altra felice contraddizione. Si avrà successo se si andrà fino in fondo con le altre buone pratiche, comprese le coltivazioni di orto frutta nei cortili delle case popolari, coinvolgendo migliaia di persone in quella che al momento potrebbe ancora sembrare una esercitazione puramente ideologica, un vezzo eco-radical-chic. In questo quadro dovremmo anche guardare con un punto di vista più profondo - non specializzato, semplicemente autentico e profondo - la questione dei rifiuti, a partire proprio da quelli organici. Siamo giustamente orgogliosi della nuova organizzazione della raccolta che ha portato a raddoppiare la quantità di umido separata e quindi avviata agli impianti di compostaggio. Nei primi 6 mesi dell'anno sono state raccolte separatamente 56.591 tonnellate di umido, contro le 31.724 dello stesso periodo del 2013. Un successo. Ma i dati ci dovrebbero suggerire anche qualcos'altro. Questo umido è costituito quasi del tutto da avanzi di cibo, alcuni inevitabili come bucce e nòccioli, ma per lo più evitabili: tutto ciò che sembra "andato" e irrecuperabile, causa acquisti eccessivi, cattiva conservazione, distrazione, capricci, pigrizia. Tra organico ufficializzato e quello ancora nascosto nell'indifferenziato non sono meno di 20 mila tonnellate al mese. Dividendo per una popolazione di un milione e mezzo ( residenti piu una quota di pendolari) son più di 13 chili a testa buttati, al mese. Non si tratta di colpevolizzarci, ma di iniziare un'analisi più dettagliata di quello che ci succede nei meccanismi di commercio e consumo.