Sacchetti fuori legge, Torino: le associazioni a servizio dei commercianti
Le associazioni dei commercianti torinesi stanno provvedendo a informare i propri soci sulle novità messe in campo dalla legge che vieta la commercializzazione di sacchetti usa e getta non compostabili, proponendo convenzioni sull'acquisto di buste a norma di legge e cercando la collaborazione del Comune per la diffusione della comunicazione
14 September, 2014
La magistratura a Torino comincia ad indagare eventuali inganni da parte di produttori di sacchetti definiti "biodegradabili" ma non per la legge italiana - non conformi alla UNI EN 13432, e dunque sprovvisti di marchio CIC, che sarebbero tuttora venduti a commercianti ed ambulanti, mettendoli a rischio di incorrere in pesanti sanzioni.
Su denuncia dell'associazione di categoria Assobioplastiche, il pm Guariniello ha difatti aperto un fascicolo per frode, per accertare possibili reati ed evitare una pioggia di sanzioni sugli esercenti ancora spaesati dall'entrata in vigore del Decreto Competitività.
Dal 21 agosto di quest'anno infatti, vendere o distribuire sacchetti usa e getta non compostabili è punibile con multe che vanno dai 2.500 ai 100.000 euro.
I sacchetti fuori legge, ormai spariti dalla Grande Distribuzione e (quasi) dalle catene di abbigliamento più famose, sono tuttavia ancora la scelta numero 1 per ambulanti e venditori mercatali, e - seppur in numero nettamente inferiore - per bottegai e piccoli commercianti. Questi ultimi, almeno a Torino, risultano per Ascom più informati e preparati sulla novità normativa. Contattati i soci per comunicare l'entrata in vigore definitiva del decreto, Ascom ha infatti riscontrato che la maggior parte dei suoi associati aveva già provveduto ad attrezzarsi con sacchi a norma di legge nei mesi passati. Per i negozianti "ritardatari", l'associazione ha proposto convenzioni per l'acquisto di sacchetti compostabili riservate ai propri soci.
La situazione è invece più critica per i circa 3.500 ambulanti di Torino, ma la FIVA - Federazione Italiana Venditori Aree Pubbliche sta provvedendo a correre ai ripari, e ha già chiesto un incontro con l'Assessore Mangone per prevedere una comunicazione diffusa in tutti i mercati cittadini affinché i venditori non vengano colti impreparati dai primi controlli che effettuerà la Polizia.
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