Rifiuti da giardino, vietato usare i sacchi di plastica in Kentucky
Louisville, Kentucky, si prepara ad approvare una legge che vieti l'utilizzo dei sacchi e sacchetti di plastica per contenere rifiuti organici e ramaglie da giardino: una pratica ampiamente diffusa (anche in Europa) ma che per le autorità locali complica la produzione di compost industriale, spesso contaminato da residui di plastica
09 October, 2014
Sacchi e sacchetti di plastica sotto tiro negli Stati Uniti: dopo il bando californiano, è in arrivo in Kentucky una nuova legge che vieta l'utilizzo dei sacchi di plastica per contenere ramaglie, rifiuti organici e scarti da giardino.
L'iniziativa è arrivata dalla città di Louiseville e se sarà approvata, a partire da gennaio 2015 il classico sacco nero, ancora ampiamente utilizzato anche in Europa per contenere questo tipo di rifiuti, dovrà essere sostituito da sacchi certificati come compostabili, oppure da sacchi di carta, se non direttamente da bidoni riutilizzabili, l'opzione più ecologica, che saranno semplicemente svuotati dagli operatori della raccolta dentro i camion, senza bisogno di "intermediari".
Le motivazioni del divieto addotte dalle autorità locali riguardano la qualità del compost industriale: se gli impianti di produzione non sono dotati di rompisacco - e molti non lo sono, soprattutto quelli di nuova generazione - la plastica usata per contenere foglie, erba e rami secchi finisce "compostata" assieme ai rifiuti organici, danneggiando pesantemente la qualità del prodotto finale.
La legge in discussione a Louiseville è il prodotto di una campagna di sensibilizzazione lanciata a maggio 2014 chiamata "Love'em and leave'em" (Amale e lasciale dove sono) in riferimento alle foglie e all'erba tagliata nei giardini privati: prima di gettare questi scarti organici, chiediti se è proprio necessario. Lasciarli sul terreno del proprio prato significa produrre pacciame di ottima qualità, che favorisce la crescita dell'erba e ne migliora l'aspetto. Aspetto non secondario, si contribuisce così alla riduzione dei rifiuti, che è poi l'obiettivo più importante dal punto di vista ambientale.
In Italia il panorama normativo non è uniforme: in alcune città, come Milano e Torino, l'uso del sacco compostabile è obbligatorio per i rifiuti organici, ma non per sfalci e potature conferite ai centri di raccolta. Nella maggior parte dei comuni per questo tipo di rifiuti è ancora in vigore l'uso del classico sacco nero per l'indifferenziato.
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