RAEE, il Consorzio ecoR’it primo in Italia ad ottenere la Water Footprint certificata ai sensi della norma ISO 14046:2014
Ed è inoltre la prima azienda del settore per la Carbon Footprint (ISO/TS 14067:2013), entrambe certificate con ente esterno (Certiquality)
23 October, 2014
Il percorso di certificazione dell’attività di recupero dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) del Consorzio ecoR’it si è arricchito di due nuovi primati: ha ottenuto, primo in Italia la certificazione ai sensi della norma ISO14046:2014 della propria Water Footprint ed è la prima azienda del settore per la Carbon Footprint (ISO/TS 14067:2013), entrambe certificate con ente esterno (Certiquality).
La Carbon Footprint (letteralmente “impronta di carbonio”) è un indicatore ambientale che esprime la quantità totale delle emissioni di gas ad effetto serra emesse direttamente o indirettamente, durante il ciclo di vita di un prodotto, di un’organizzazione o di un servizio. La Water Footprint (“impronta idrica”) quantifica invece, i potenziali impatti ambientali relativi all’acqua definendo il profilo idrico dell’attività svolta dal Consorzio, attraverso la valutazione di tre diverse categorie d’impatto: la carenza idrica, l’eutrofizzazione, l’ecotossicità per ambiente acquatico, indicatori che coprono gli impatti generati dalla raccolta, il trasporto e il trattamento dei rifiuti tecnologici gestiti da ecoR’it.
Lo studio dettagliato del ciclo di vita dei RAEE, condotto con l’assistenza di Ambiente Italia e dei sui tecnici esperti in LCA, ha coinvolto i partner operativi di ecoR’it, localizzati su tutto il territorio italiano ed ha permesso di evidenziare le fasi della gestione dei RAEE che maggiormente impattano sull’ambiente in termini di emissioni di anidride carbonica, di scarsità idrica, di eutrofizzazione e di ecotossicità: proprio su tali fasi il Consorzio si concentrerà per sviluppare azioni atte a migliorare le proprie prestazioni ambientali.
Dallo studio è emerso inoltre che mediamente oltre il 91% in peso dei RAEE domestici avviati a trattamento viene recuperata, con punta massima del 98% per gli R2 (lavatrici, lavastoviglie, forni); per i RAEE professionali, invece, viene recuperato circa il 90% in peso dei rifiuti avviati a trattamento, con punta massima del 96% per i CER 16 02 11 (frigoriferi). Per le pile portatili la percentuale di riciclo è di quasi il 71%, mentre per i toner, in base alle assunzioni fatte, si arriva all’80%. È stato, inoltre, calcolato il bilancio ambientale del ciclo dei flussi dei rifiuti (RAEE, pile portatili e toner), trattati dal Consorzio nel corso del 2013 per valutare i benefici ambientali derivati dall’attività di ecoR’it. Le attività svolte dal Consorzio hanno visto il recupero complessivo di 9.733 tonnellate di materiali su un totale di 10.816 tonnellate di rifiuti trattati (pari al 90%), hanno evitato l’emissione in atmosfera di 19.381 tonnellate di gas a effetto serra pari alle emissioni di 9.300 auto che percorrono in media 10.000 km e hanno permesso di risparmiare 358.647 GJ di energia, pari al consumo annuo di circa 51.600 frigoriferi in classe C (cioè di una città di 130.000 abitanti).
Sottolinea Alessandro Lama, Presidente ecoR'it: "Carbon e water footprint sono ad oggi le best practices in campo ambientale. Sono gli strumenti migliori per una necessaria crescita della cultura e dell'economia del riciclo. Il Consorzio ecoR'it é particolarmente orgoglioso di aderire a questo nuovo paradigma di sviluppo ed ha orientato il suo impegno crescente proprio verso l'eco-efficienza, unita all'economicità, dei servizi offerti "