Sacchetti al bando, ci riprova la Svizzera
Dopo vari tentativi mai entrati in porto, la Svizzera lavora ancora su una legge anti sacchetti usa e getta. L'Ufficio federale dell'ambiente ha elaborato un nuovo progetto d’applicazione, che prevede il divieto di distribuzione gratuita anche delle borse riutilizzabili, il bando per la plastica monouso e sconti sul prodotto se l'imballaggio è riciclabile
10 November, 2014
Come già accaduto in Italia e in Francia, anche la Svizzera ha dovuto aspettare diversi anni di tira e molla prima di concretizzare un bando dei sacchetti monouso: il primo tentativo risale al 2011, ma il progetto non è mai entrato in porto.
Ora però, sulla scia della direttiva europea e dell'esempio dei vicini di casa, la Svizzera ci riprova: l'Ufficio federale dell'ambiente ha elaborato un progetto d’applicazione della mozione del consigliere nazionale friburghese Dominique de Bauman, esponente del Partito popolar-democratico, che interessa i sacchetti distribuiti nei negozi per riporre gli acquisti.
E’ previsto che quelli riutilizzabili siano venduti invece d’essere offerti, mentre quelli monouso in plastica siano banditi. Sono però peviste alcune compensazioni: ad esempio, il cliente non sarebbe costretto a pagare il contenitore, sempre a condizione che sia riciclabile, se l’esercente s’impegnasse a sensibilizzarlo sul tema dello spreco ambientale. Come nel caso italiano, il divieto non colpirebbe comunque i sacchettini di plastica in uso nei reparti di frutta e verdura.
L’autore della richiesta s’è detto soddisfatto, nel complesso, per come è stata trattata. Si tratta di un passo avanti rispetto alle ultime proposte messe in campo, che, come unico provvedimento, prevedevano il pagamento sistematico delle buste, che molti negozianti continuano a regalare.
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