Maria Luisa Coppa (Ascom Torino) ad Eco dalle Città: "I negozianti si impegnino per le Cartoniadi"
La presidente della più forte organizzazione dei commercianti ha detto di apprezzare l'iniziativa e di essere disponibile a rivolgere un appello affinchè tutti si attivino: "Se le mie parole posson essere utili, lo faccio volentieri"
12 November, 2014
Mentre l'ufficio stampa di Confesercenti ci comunicava (ma speriamo sia un equivoco) che la loro organizzazione non intende aderire alle Cartoniadi, abbiamo avuto una cordiale conversazione con Maria Luisa Coppa, presidente dell'Ascom torinese (l'organizzazione dei commercianti rivale alla Confesercenti).
La presidente della più forte organizzazione dei commercianti ha detto di apprezzare l'iniziativa e di essere disponibile a rivolgere un appello affinchè tutti si attivino. "E' soprattutto per le scuole, è interessante che il premio vada a loro e nell'appello che rivolgo agli esercenti insisto soprattutto sul fatto che il maggiore impegno si traduce in un aiuto agli scolari. Il concetto "fai vincere il tuo quartiere" rischia di non scaldare gli animi. Se invece si specifica che è per le scuole è molto meglio. Piace l'idea che gli istituti si attivino per recuperare quello che altrimenti resta solo un costo."
In generale che pensa della raccolta differenziata e di come la vivono i commercianti? "Il territorio non è insensibile al tema ambientale, mi pare che ci sia risposta". Però ancora tanti materiali finiscono nell indifferenziato... "Certo, non tutti i quartieri sono allineati nella differenziata. Dove è organizzata meglio, dove si ha davvero la sensazione che si lavori in modo intelligente e serio, si hanno migliori risultati. Con Cartesio in genere collaboriamo bene. E invece sono peggiori quando si ha la sensazione che tutto possa andare a finire in un calderone unico. Dimostrando e mostrando che la raccolta differenziata va a buon fine ci sarebbe una maggiore partecipazione".
In effetti va a buon fine... "Non lo contesto, sopratutto se lo dite voi. Ma l'importante è che la gente lo constati direttamente, abbia fiducia".
Abbiamo documentato il fatto che ci sono dei commercianti che per l'impazienza di sbarazzarsi degli imballaggi li buttano nell'indifferenziato. "Non posso certo rispondere per ventimila, ci sono casi e sensibilità diverse. Una volta per ritirare i cartoni ci davano qualche lira, non voglio tornare a quei tempi, ma era un incentivo. Gli scatoloni spesso sono grossi, può essere più o meno impegnativo piegarli. E chiaramente gli imprenditori sono sensibili a fattori estetici di ordine e buon gusto. Mica possono tenere i cartoni davanti al negozio per due giorni. Ci vuole spazio per tenerli, non sempre c'è. Ma sono sicura che un senso civico c'è e che può crescere ulteriormente. "
Allora chiediamo, anche a chi fa un po' fatica, di essere paziente e di impegnarsi di più, innanzitutto in questi giorni di Cartoniadi?
"Certo, se le mie parole posson essere utili, lo faccio volentieri. Lo mettiamo anche sul sito e sul Facebook".