Albanesi, cinesi e marocchini, le carTOniadi a Torino sono multietniche
La prima gara ecologica sulla raccolta differenziata di carta e cartone sta coinvolgendo le comunità straniere di Torino. Tra articoli in lingua e attività di cartonaggio le carTOniadi stanno coinvolgendo arabi, albanesi e cinesi
23 November, 2014
L'edizione torinese delle Cartoniadi ha conquistato anche i cittadini stranieri. Il capoluogo piemontese dalla natura multietnica ha infatti visto il coinvolgimento di numerose comunità di immigrati presenti in città, da quella marocchina a quella albanese, passando per quella cinese.
Diversi i pomeriggi trascorsi dalle Sentinelle dei Rifiuti e dai volontari delle Cartoniadi in compagnia dei commercianti marocchini di corso Giulio Cesare, per un confronto sul tema della raccolta differenziata della carta in Italia e in Marocco.
La diversità linguistica non ha fermato la prima gara ecologica torinese, anzi. È stata un collante d'eccellenza per connettere abitudini e culture diverse.
“Secondo l'Islam, siamo custodi della terra” ha spiegato Brahim Baya, portavoce dell'Associazione Islamica delle Alpi di Torino, riflettendo su quanto la religione, oltre che una coscienza ambientale, siano fondamentali per i musulmani per diffondere la raccolta differenziata.
Su un piano più generale, secondo Baya un buon modo per diffondere il messaggio delle Cartoniadi sarebbe scrivere le notizie relative alla gara proprio nelle diverse lingue per ricevere l'attenzione di tutte le comunità straniere presenti su territorio.
E infatti obiettivo centrale di questa prima edizione delle Cartoniadi a Torino è stata proprio la diffusione di articoli sulla gara in lingue straniere.
Sull'edizione del sito del Comune di Torino in albanese e arabo, infatti, sono stati pubblicati articoli in lingua che hanno come tema centrale lo svolgimento della gara.
Ma non è finita qui. Anche Benko Gjata, Presidente del Centro di Cultura albanese, ha voluto che l'iniziativa fosse comunicata ai suoi connazionali, e ha scelto di farlo in una giornata molto importante per la comunità albanese a Torino, ovvero quella del 27 novembre, data in cui in Italia si celebrano le feste dell'indipendenza e della liberazione del popolo.
Anche la comunità cinese, attraverso l'associazione “Zhi Song” ha deciso di intervenire per coinvolgere, in particolare, i commercianti e invitarli a contattare Cartesio, la cooperativa che si occupa della raccolta di carta e cartone.
Ma le Cartoniadi, oltre ad aver bisogno di diffusione, hanno bisogno in primo luogo di “attivisti”. Ogni giorno il gruppo di volontari che fa cartonaggio a Porta Palazzo si arricchisce con l'aiuto di giovani immigrati residenti in zona, “salvando” il cartone destinato altrimenti a far compagnia ai rifiuti indifferenziati. E la stessa cosa è avvenuta durante il “sabato del cartonaggio” del 22 novembre, quando in occasione della festa di Urban Barriera di Milano Padre Nicholas Muthoka Imca, viceparroco della Chiesa "Maria Speranza Nostra" ha promesso di diffondere le Cartoniadi nella sua comunità parrocchiale.
Insomma, che le Cartoniadi si stiano rivelando oltre che un momento per diffondere la raccolta differenziata anche un'occasione sociale è un fatto assodato ed è uno dei punti fermi su cui la gara torinese vuole insistere per far sì che l'educazione ambientale faccia da legante tra le culture diverse presenti sul territorio.