A Caserta un’eccellenza del riciclo, la nostra visita a Erreplast | Video
L'azienda, inserita nel circuito Conai, riesce a riciclare 20.000 tonnellate di pet all’anno dando lavoro a ben 130 dipendenti. Ne guadagnano tutti: cittadini, istituzioni e ambiente. Ecco cosa è emerso dal sopralluogo di Eco dalle Città all'interno dello stabilimento
29 December, 2014
Sono decine di migliaia le tonnellate di PET che ogni anno vengono prodotte in Campania, regione (come tante altre in Italia) colpita negli ultimi anni da emergenze rifiuti e reati di varia natura che ne compromettono la buona gestione. Eppure sono tanti i cittadini e le imprese che si impegnano perché il ciclo dei rifiuti cambi rotta, tra queste l’Erreplast. L’azienda si trova ad Aversa in provincia di Caserta, nasce del 2000 ed è inserita nel circuito Conai occupandosi in particolare del riciclo del PET., il polietilene tereftalato con cui si fanno bottiglie, tubi, contenitori, etichette. È decisamente uno dei materiali più utilizzati dalla nostra società e di conseguenza uno di quelli che maggiormente diventa rifiuto.
Il materiale di scarto di Erreplast arriva prevalentemente da Caserta e dopo attenta lavorazione viene trasformato al 90% in poliestere. L’impianto è davvero poderoso. I macchinari lavorano instancabilmente riciclando 2.500 kg di Pet all’ora e circa 20.000 tonnellate all’anno con processi in parte automatizzati grazie a moderne tecnologie, in parte affidati all’insostituibile occhio umano.
L’approccio della ditta è integrato, nel senso che tutte le trasformazioni avvengono nello stesso impianto, risparmiando denaro e riducendo le emissioni, queste ultime abbattute ancora di più grazie ad un impianto fotovoltaico che sostiene il 35% del fabbisogno energetico della struttura. Un ottimo esempio quindi di green economy che non solo aiuta l’ambiente, ma da anche da lavorare a circa 130 persone.