Collegato ambientale, Corepla esprime la sua posizione in commissione ambiente
Il consorzio nazionale per il recupero e il riciclo degli imballaggi in plastica è stato ascoltato dalla Commissione Ambiente del Senato in merito al disegno di legge dello scorso novembre. Tra le altre cose, Corpela ha messo in evidenza al pari di altri consorzi le criticità dell'articolo 25 che iontroduce il vuoto a rendere
22 January, 2015
Ecco un estratto della posizione del Consorzio espressa nel corso della seduta della Commissione:
"L’art. 21 introduce numerose e incisive modifiche al sistema di gestione degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio idonee, nel loro complesso, a stravolgere l’attuale assetto normativo e gestionale. E’ appena il caso di osservare, in premessa, che tali norme sono state inserite parallelamente all’avvio dell’iter di revisione della direttiva imballaggi a livello europeo, compiendo così una fuga in avanti che rischia di contrastare con la vigente normativa europea, oltre che con quella futura,
come potrebbe appurarsi a seguito della prevista notifica alla Commissione europea.
La norma citata pone anzitutto a carico dei produttori e degli utilizzatori, in aggiunta agli obiettivi di recupero e riciclaggio, gli obiettivi di raccolta differenziata (art.21 comma 1, lett a).
La previsione è tutt’altro che condivisibile in quanto pone a carico e attribuisce ai produttori e agli utilizzatori responsabilità e obblighi che, ai sensi di legge, sono in capo alla Pubblica Amministrazione.
Le medesime criticità affliggono la modifica proposta all’art. 222 del Codice Ambientale laddove si prevede che il Conai debba attivare la raccolta differenziata entro tre mesi dalla richiesta del MATTM in caso di inerzia della Pubblica Amministrazione.
La norma vigente attribuisce al Conai la facoltà di aderire alla richiesta del Ministero e prevede al contempo la corresponsione allo stesso Conai del valore della tariffa applicata per la raccolta dei rifiuti urbani corrispondenti. La disposizione proposta prevede un automatismo che non
può essere condiviso ed elimina altresì, incomprensibilmente, la previsione relativa al riconoscimento al Conai della tariffa per i rifiuti raccolti. Da un punto di vista economico e gestionale, se tali norme venissero definitivamente approvate, le imprese si vedrebbero attribuire costi indebiti a fronte di inadempimenti propri della Pubblica Amministrazione e ciò in un momento di grave congiuntura economica quale
quella attuale, il che si tradurrebbe, nei fatti, nell’equivalente di un incremento della pressione fiscale.
Se ne richiede pertanto la soppressione"
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