"Lunga vita al tramvetto della Casilina": l'appello e le proposte del Comitato di cittadini romani
Da mesi si rincorrono voci sul possibile smantellamento dello storico tramvetto della Casilina a Roma. Il Comitato Lunga Vita al Tramvetto della Casilina ha stilato un elenco di motivazioni sulla necessità di mantenerlo in esercizio almeno da via Togliatti al capolinea della Laziali
12 March, 2015
Che fine farà lo storico tramvetto della Casilina? Negli ultimi mesi, in seguito all’apertura della metro C Pantano-Centocelle che entro luglio dovrebbe aprire fino a Lodi, si sono rincorse voci giornalistiche sullo smantellamento del tramvetto entro il 2016. Per questo nelle scorse settimane presso la sede del Circolo Città Futura di Legambiente si è tenuto un incontro con i cittadini del Comitato Lunga Vita al Tramvetto della Casilina alla presenza dell’assessore alla Mobilità del Municipio V, Giovanni Assogna. Nel corso dell’incontro si è convenuto di richiedere all’assessore alla Mobilità del Comune di Roma, Guido Improta, e all’assessore alla Mobilità della Regione Lazio, Michele Civita, la necessità di mantenere in esercizio il “Tramvetto” da via Palmiro Togliatti al capolinea delle “Laziali”. Queste le motivazioni:
1) ancora non è stata avviata alcuna fase decisionale sul futuro del percorso alternativo lasciato dal “vuoto” derivante dall’abolizione della linea ferroviaria (corsia preferenziale mezzi pubblici, corridoio mobilità sostenibile, ecc.);
2) ancora non si conosce la reale efficienza, in termini di tempo e fruibilità, del tragitto da Palmiro Togliatti alle Laziali offerto dalla nuova Metropolitana C con relativo interscambio a San Giovanni con la Metropolitana A;
3) la linea ferroviaria del “Tramvetto” non costituisce un doppione del percorso offerto dalla Metropolitana C, in quanto soddisferebbe il bacino di utenza prospiciente la Via Casilina (da Palmiro Togliatti alle Laziali), peraltro consolidato da circa cento anni di onorato servizio;
4) qualsiasi linea bus alternativa al “Tramvetto” soffrirebbe della costante congestione della via Casilina, soprattutto nel tratto compreso tra Ponte Casilino e Porta Maggiore ed aumenterebbe in ogni caso l’inquinamento da combustione e le patogenicità correlate;
5) a tutt’oggi la portata oraria del “Tramvetto” è di circa 40.000 persone al giorno (pari al Roma –Civitavecchia), risultando tra i più prestanti in termini di offerta della rete romana;
6) il beneficio in termini di traffico di un allargamento della rete stradale della Via Casilina si tradurrebbe nel noto “paradosso dell'automobile”, definito dalla Scienza dei Trasporti come quel fenomeno per cui l'ampliamento delle sedi stradali non fa che aumentare il traffico invece che ridurlo;
7) le attrezzature esistenti (sede, centro di manutenzione e ricovero veicoli, segnalamento) possono essere facilmente riconvertite anche in vista di eventuali progetti di trasformazione (prolungamenti, innesti sulla restante rete tramviaria cittadina, ecc.);
8) Roma ha urgente bisogno di un nuovo Piano del traffico imperniato sul trasporto su ferro e non certo su scelte antistoriche basate sulle cancellazioni delle strade ferrate;
9) la cura del “ferro” è l’unica e forte soluzione al problema del traffico, alla congestione e all’inquinamento.
Inoltre il Comitato chiede che si faccia un’analisi completa della mobilità del quadrante sud-est di Roma, dei flussi di traffico, delle adduzioni dei bus, ecc, alla luce del prolungamento della linea C della Metropolitana.
Infine il Comitato si candida come interlocutore, tecnico-politico, sulla cura del ferro in questo quadrante di città con precise proposte su un’eventuale riqualificazione del “Tramvetto” e delle sue interconnessioni nella rete di trasporto su ferro della città.