Torino, le scuole dell'alberghiero incontrano i ristoratori per "Zero imballo per l'ecocucina"
Nell'ambito del progetto dell'Associazione Il tuo Parco "Zero imballi per l'ecocucina", le classi dell'Istituto Alberghiero Giolitti di Torino hanno incontrato le attività di ristorazione presenti nel quartiere San Salvario e Vanchiglia, per comprendere come sia possibile ridurre gli sprechi e i rifiuti in cucina
17 March, 2015
“Zero imballo per l'ecocucina”, è questo il nome dell'attività didattica che l'Associazione Il Tuo Parco ha proposto all'Istituto alberghiero IIS Giolitti di Torino.
Tema centrale quella della riduzione dei rifiuti in ambito scolastico.
Il progetto rivolto in particolare alle classi seconda e quarta, è suddiviso in due parti: la prima ha avuto l'obiettivo di coinvolgerle nella valutazione dei rifiuti prodotti nella cucina della scuola durante i laboratori; la seconda ha voluto invece far incontrare i ragazzi con le realtà di ristorazione particolarmente attente ad evitare gli sprechi.
Concluso il progetto, gli studenti produrranno una sorta di “catalogo” delle buone pratiche di riduzione dei rifiuti e degli sprechi realizzabili negli spazi dell'istituto.
Giornata centrale dell'attività didattica è stata quella del 16 marzo, quando le due classi hanno visitato i ristoranti, caffetterie, e associazioni del quartiere San Salvario e Vanchiglia segnalati da Eco dalle Città che nei due quartieri ha attivato il progetto "Fare società riducendo i rifiuti".
Si è partiti dalla Casa del Quartiere di San Salvario, dove Marina Pelfini, referente della cooperativa “Tavola di Babele” che gestisce la caffetteria, ha raccontato l'esperienza del bar.
Come è possibile limitare la produzione di rifiuti in questo tipo di attività? Usando, per esempio, caraffe e non bottiglie in plastica per contenere l'acqua, mettendo a disposizione dei clienti zuccheriere, e non le classiche bustine per lo zucchero, e infine, utilizzando stoviglie in Mater–Bi.
A riflettere sul tema dei rifiuti sono intervenuti anche Antonio Castagna, autore del libro “Tutto è monnezza” e Marco Regoli del gruppo Foodsharing di Torino, impegnato a creare momenti di condivisione tra cittadini partendo dal recupero del cibo di scarto e invenduto che rischia di diventare rifiuto alimentare.
Sempre nel quartiere torinese di San Salvario, i ragazzi hanno avuto l'occasione di incontrare i gestori dell'Ecobottega Verdessenza, che per scelta fornisce solo prodotti biologici, a km 0 o proveniente da aziende sociali, ma anche i gestori del ristorante Belfood attenti, tra le altre cose, a fare un menù che eviti gli sprechi.
Da qui ci si è spostati, infine, nel quartiere Vanchiglia, visitando alcuni locali della movida del quartiere. Tra questi il Margò, particolarmente attento ad evitare gli sprechi alimentari (vedi la mappa di Vanchiglia Salvacibo), regalando le eccedenze ai residenti attraverso le attività della Social Street e di Foodsharing.
Un buon esempio di attività di ristorazione impegnata nella sensibilizzazione al tema dei rifiuti è La Vetreria, gestita dalla cooperativa sociale “Articolo 4”. Diverse sono le iniziative attuate, dai baratti la terza domenica di ogni mese alla cena dei cretini, preparata con gli avanzi della serata precedente, dalla raccolta differenziata fatta dai clienti stessi, ai quali viene chiesto di sparecchiare, alla scelta di fornire gratuitamente acqua in caraffe di vetro.
A concludere il giro dei ristoranti “virtuosi” dei due quartieri, la Locanda Leggera. Nata come ampliamento nel Negozio Leggero, la Locanda porta avanti una precisa politica di riduzione dei rifiuti, bandendo l'”usa e getta” e fornendo ai clienti che lo richiedono, un contenitore per portare a casa gli avanzi del piatto ordinato.
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