Torino, la raccolta dell'umido nel quadrilatero romano. Un primo giro tra gli esercenti
Eco dalle Città ha fatta un prima indagine nel territorio del quadrilatero romano di Torino per comprendere quale sia la situazione della raccolta dell'umido in centro, in particolare per i gestori di attività di ristorazione
24 March, 2015
di Mohamed El Amrani
Come funziona la raccolta dell'umido nel quadrilatero di Torino? È questo il quesito da cui scaturisce l'indagine che ho svolto per Eco dalle Città su alcuni ristoranti del centro storico della città, con l'obiettivo di capire quale sia la situazione attuale e quanto sia agevole, o meno, per i gestori dei locali fare la raccolta differenziata dell'umido in centro.
Durante l'osservazione nei locali della ristorazione, è stato riscontrato che la maggior parte di questi non fanno la raccolta differenziata dell'umido perché il cassonetto apposito non è collocato nelle vicinanze. Il risultato è, come si può immaginare, che molti gestori gettano gli scarti organici nell'indifferenziato. Tuttavia, la situazione non è uniforme. Anche se sono una minoranza, alcuni gestori hanno a disposizione il contenitore dell'umido nel retro del locale, ovvero nel cortile del condominio adiacente.
Un caso esemplare, tra tutti, è quello del cortile in via Milano 10, che presenta un alto numero di contenitori dell'umido.
A tal proposito, ho contattato Amiat , la società che gestisce i rifiuti a Torino, per avere dati precisi sul numero dei cassonetti dell'umido presenti nei cortili e a disposizione, in condivisione, dei condomini e dei ristoratori. “Nel centro storico di Torino ci sono oltre 300 cassonetti di all'interno dei cortili e 2 ecoisole interrate che servono circa 50 utenze”, risponde Amiat.
Tuttavia sono ancora molti i locali che non dispongono dei cassonetti per l'umido e pertanto gettano i rifiuti organici prodotti nell'indifferenziato. Tra questi, per citarne alcuni, Wok Letter di via Bellezia, Basters Coffee di via delle orfane e il Pan caffè di piazzetta IV marzo.
Tra coloro che ci hanno confermato di avere a disposizione il contenitore apposito per la raccolta dell'umido ci sono invece il Bistrot gastronomia di via delle orfane, la Focacceria e Gli amici del Kebab di via porta palatina e Simbad di via Milano.
Approfittando dell'indagine sull'umido, ho inoltre richiesto informazioni sulla raccolta differenziata dei tappi di sughero nell'ambito del progetto “Tappo a chi” di Amiat. Tra i gestori dei locali che ho intervistato, è emersa una generale disinformazione sull'iniziativa, che però non frena il loro l'impegno nel raccogliere separatamente i tappi di sughero, come fanno, ad esempio, anche se sono casi eccezionali, il responsabile dell'osteria al Tagliere di via Corte d'appello e la vineria Ranzini di via Porta Palatina.
(Fonte foto italiaviaggi.biz)