"Mangia un boccone allo 075", il foodsharing olandese che combatte la povertà
Il gruppo facebook nato in una località a pochi km da Amsterdam e poi diffusosi in tutta l'Olanda fa incontrare l'offerta e la domanda di generi alimentari per aiutare chi non riesce più ad accedere facilmente al cibo
21 April, 2015
In Olanda, a pochi km da Amsterdam, lo spreco alimentare e la povertà si combattono sui social network con l'iniziativa "Prakkie eten over 075" (Mangia un boccone allo 075). Si tratta di un gruppo facebook identificato attraverso il prefisso telefonico della località di Zaanstad dove opera, che ha lo scopo di far incontrare l'offerta e la domanda di generi alimentari. Il principio è quello che accomuna tante iniziative del genere, anche italiane: donare a chi ne ha bisogno il cibo scartato che rischia di diventare un rifiuto.
A raccontare l'esperienza, attiva da circa un anno, è Adriano Muredda, nativo della Sardegna e residente da una decina d'anni nei nei Paesi Bassi: "La crisi economica si avverte profondamente e molte persone non riescono più ad accedere facilmente al cibo. Come aiutarle, soprattutto alla luce dei notevoli sprechi alimentari presenti in Olanda come in tante altre parti del mondo? Semplice, usando la rete. Prakkie075 funziona così: singole famiglie lanciano un post sul social network, mettendo a disposizione degli altri utenti alcuni alimenti e spiegando il motivo per cui decidono di donarli. Patate, salumi, frutta, verdura prossimi alla scadenza (e in confezioni non fallate) vengono quindi postati in attesa che qualcun altro risponda all'annuncio. L'idea di Zaanstad, che conta oltre 100 mila abitanti, si è diffusa presto in altre zone del Paese, con gruppi facebook identificati dal prefisso telefonico della zona.
L'obiettivo di Prakkie075 è aiutare chi vive in difficoltà economiche. A differenza di molte realtà italiane e estere di foodsharing, aperte a chiunque si iscriva al gruppo, Prakkie chiede che siano davvero i bisognosi a fare richiesta di cibo. “I furbi non sono ammessi, vengono espulsi per sempre e segnalati - racconta Muredda - ma per fortuna sono ben poche le persone che si candidano per le offerte senza averne davvero bisogno". Il motivo è molto semplice: nella località tutti si conoscono e il clima di comunità non facilità l'azione di chi utilizza il gruppo in modo non corretto. Inoltre, secondo il regolamento interno, la persona che ha già avuto la possibilità di prendere alimenti da chi ha messo l'annuncio deve far trascorrere una settimana prima di poter ritornare dallo stesso, in modo tale che venga garantita la fluidità degli scambi e che quindi tutti possano richiedere i generi alimentari messi a disposizione.
Una
volta scelta la persona a cui andrà il cibo che la famiglia vuole donare, i due
utenti entrano in contatto diretto. Nella località in cui vive Muredda, inoltre, a disposizione per lo scambio vengono concessi anche spazi pubblici dedicati alle attività
sociali, all'interno dei quali poter preparare cene condividendo i saperi e le proprie esperienze. "Penso
che questa iniziativa sia applicabile a tante aree
del pianeta, sopratutto quelle dove la crisi finanziaria ha un
impatto maggiore” dice Muredda. "Tutti i giorni
ci sono delle risorse alimentari che finiscono in spazzatura e
un'iniziativa come questa serve a rendere le persone più
consapevoli”.
Consapevolezza che va in due direzioni precise: una è quella dello spreco
alimentare in un contesto storico ed economico in cui è necessario
rivedere l'approccio del singolo ai beni e ai consumi; l'altra è quella della
povertà in aumento e della necessità di accrescere la rete di
solidarietà tra cittadini, accompagnandola all'intervento delle
istituzioni. “L'esperimento
di Prakkie075 è facilmente replicabile, ha spiegato
Muredda. Anche in Italia. "Per questo motivo ho deciso di creare un
gruppo basato sugli stessi principi e che ha come territorio di
riferimento Sassari, la mia città d'origine.” Il gruppo si chiama
“Un boccone anche per te” ed è attivo da circa un mese.
(Foto da lettera43.it)