I bus aggirano l’ecotassa fermandosi alla Gran Madre
Il Comune varerà una delibera per estendere la Ztl al di là del Po da La Stampa del 25.04.2015
26 April, 2015
di Letizia Tortello
Fatta la legge, trovato l’inganno. Il Comune ha coperto quasi tutta la città con l’obbligo della Ztl turistica per i bus, ma gli autisti più scaltri hanno trovato una zona fuori dal raggio per non pagare. Scaricano i pellegrini sul lungofiume, nella Torino aulica, senza nemmeno farli camminare troppo in direzione Sacro Lino. La zona è quella della Gran Madre: tutta la fetta urbana al di là del Po, al momento, è fuori dal perimetro dell’ecotassa di 50 euro al giorno, imposta ai pullman che portano visitatori a Torino.
Correre ai ripari
L’amministrazione sta correndo ai ripari. Ha attivato da ieri una task force, con tre obiettivi. Comprendere anche quella parte di precollina nella zona che vuole la tassa, e questo sarà oggetto di una delibera che presenterà l’assessore alla Viabilità, Claudio Lubatti, in tempo utile per bloccare il fenomeno dei «furbetti». Ieri, sono state sguinzagliate anche le pattuglie dei vigili, in particolare nei parcheggi bus del parco Michelotti di fronte all’ex zoo e di Lungo Dora Savona, per multare chi sostava in Ztl, ma era senza permesso (non aveva pagato i 50 euro giornalieri, o i 500 annuali). Infine, la task force chiama in causa anche gli ausiliari del traffico di Gtt, che però non potranno multare. Il Comune sta preparando un vademecum, per permettere loro di segnalare i trasgressori.
Lungo termine
Visto che la Ztl turistica resterà in vigore 2 anni, la misura più efficace è un’altra, ma richiede tempo per essere attivata. Lubatti sta lavorando per predisporre i controlli con le telecamere dei 37 varchi della Ztl. Non quella turistica, ma quella cittadina. Identificando la targa, si potrà monitorare che non sfugga nessuno. Qualche comitiva, soprattutto di scuole, ha telefonato in Comune, per informarsi se chi li trasportava alla Sindone aveva il pass, per fugare ogni dubbio che l’autista avesse fatto la cresta. Comunque, finora l’ecotassa sta funzionando: sono stati richiesti 2 mila permessi, di cui un terzo annuali, per un guadagno complessivo di 400 mila euro. I pullman arrivano dall’Italia e da 22 Paesi esteri, tra cui Polonia, Ungheria, Regno Unito, Russia. Le ditte di autotrasporto stanno digerendo la tassa, che prima non volevano: solo una, Cavourese, ha presentato ricorso.